La Francia di Macron, con il massacro di Gaza in corso, emette un mandato di arresto ad Assad!

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La Francia di Macron, con il massacro di Gaza in corso, emette un mandato di arresto ad Assad!


di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico

La Francia ha emesso il 14 novembre 2023 un mandato d’arresto internazionale per il presidente siriano Bashar al-Assad, che Parigi ritiene colpevole di complicità in crimini contro l'umanità in relazione agli attacchi chimici dell'estate 2013.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Figaro oggi, citando una fonte giudiziaria, sono stati emessi quattro mandati d'arresto, inclusi il presidente siriano e tre militari di alto livello, per complicità in crimini contro l'umanità e crimini di guerra.

La fonte francese specifica che si tratta di attacchi chimici commessi in Siria con l'uso del gas sarin, che, in particolare il 21 agosto 2013, secondo l'intelligence americana, avrebbe ucciso più di mille persone a Ghouta orientale, vicino a Damasco.

Le autorità siriane e i loro alleati negano l'accusa e affermano che le armi chimiche sono state usate dall'opposizione.

La Francia, l'Unione Europea, gli Stati Uniti e molti altri paesi attribuiscono invece la responsabilità di questo crimine al presidente Assad, nonostante il rapporto dell'Ocse sull'attacco chimico a Ghouta orientale nel 2013 non abbia dimostrato il coinvolgimento di nessuna delle parti nella sua realizzazione. I paesi occidentali hanno addossato la responsabilità dell'uso di armi chimiche al governo di Assad e Barack Obama, che allora era il presidente degli Stati Uniti, aveva dichiarato che l'uso di armi chimiche da parte della Siria sarebbe stato considerato da Washington come un “superamento della linea rossa”, dopo di che la comunità internazionale sarebbe stata obbligata a prendere misure nei confronti del paese.

Perciò le accuse di Parigi ad Assad risalgono ancora a settembre del 2013. Assad allora rispose in un’intervista esclusiva a Le Figaro, riportata anche dai giornali italiani. Il presidente siriano disse parole, valide tuttora: “Le accuse contro Damasco di aver compiuto un attacco chimico contro la popolazione siriana sono «illogiche». Non dico che l’esercito siriano possieda o no tali armi. Supponiamo che il nostro esercito voglia utilizzare armi di distruzione di massa: è mai possibile che lo faccia in una zona dove esso stesso si trova e dove soldati sono stati feriti da tali armi, come hanno constatato gli ispettori delle Nazioni unite recandosi in visita all’ospedale in cui sono ricoverati? Dov’è la logica?” Assad precisò anche: «Il popolo francese non è nostro nemico, ma la politica del suo Stato è ostile al popolo siriano. Nella misura in cui la politica dello Stato francese è ostile al popolo siriano, questo Stato sarà suo nemico. Questa ostilità finirà quando lo Stato francese cambierà politica. Il Medio Oriente è una polveriera e se ci dovessero essere bombardamenti contro la Siria esiste il rischio di una guerra regionale. Ci saranno ripercussioni, ovviamente negative, sugli interessi della Francia”. Assad sottolineò come Hollande e Obama sono stati incapaci di fornire le prove alle loro nazioni, mascherando "il loro interventismo dietro le dichiarazioni”.

Sempre nel 2013, anche il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov dichiarò che “sull’utilizzo si armi chimiche da parte di Bashar al-Assad non ci sono fatti, ma solo semplicemente dichiarazioni”

Nonostante quindi non siano mai state presentate pubblicamente le prove dei “crimini di Assad”, l’argomento non è stato chiuso. Le indagini della Francia sono state aperte, scrive Le Figaro, dopo una denuncia con azione civile da parte del Centro siriano per i media e la libertà di espressione (SCM), della Open Society Justice Initiative (OSJI) e dell'Archivio siriano. Queste indagini, svolte sotto la “giurisdizione extraterritoriale” della giustizia francese, riguardano anche gli attentati perpetrati nella notte tra il 4 e il 5 agosto ad Adra e Douma (450 feriti). “Questa decisione costituisce un precedente giuridico storico. Questa è una nuova vittoria per le vittime, le loro famiglie e i sopravvissuti, nonché un passo verso la giustizia e una pace duratura in Siria”, ha risposto Mazen Darwish, fondatore e direttore generale della SCM, in un comunicato stampa.

Continua perciò l’accanimento di USA, Gran Bretagna e loro servi, quali gli Stati dell’UE, contro Assad e si inasprisce proprio in questo momento di grave tensione e pericolo di una guerra totale in Medio Oriente.

Sulla base di una presunta “analisi approfondita della catena di comando militare siriana”, nonché di “centinaia di documenti, tra cui foto e video”, che nessuno ha mai visto, l’Occidente condanna e arresta per togliere di mezzo chiunque lo intralci nel suo tentativo di conservare il dominio e l’arbitrio sul mondo intero, applicando il metodo dell’ “highly likely”, cioè dell’“altamente probabile, verosimile”. Si ricorderà infatti che proprio così, sulla base di supposizioni, dell’”altamente probabile”, è stata condannata la Russia, sono state applicate grosse sanzioni, cacciati dai paesi europei i suoi diplomatici delle Ambasciate russe quando i Servizi segreti occidentali hanno inscenato l’”avvelenamento” col “Novi?ok” di Navalnij e degli Skripal, padre e figlia che a proposito nessuno ha più visto.

Questo è il metodo dell’applicazione delle famose “regole”, inventate dagli Stati Uniti che hanno distrutto il Diritto Internazionale. Regole sulla base del nulla. Ma che i servi-emissari europei, italiani in prima riga, rispettano più del loro popolo.

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