La "guerra al terrore" degli USA ha provocato mezzo milione di morti in Afghanistan, Pakistan e Iraq

Un nuovo studio fa luce solo su una parte del numero reale di decessi causati dalle azioni di Washington in diversi paesi.

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La "guerra al terrore" degli USA ha provocato mezzo milione di morti in Afghanistan, Pakistan e Iraq


Centinaia di migliaia di persone sono morte nella cosiddetta guerra al terrore che Washington sta conducendo dall'11 settembre 2001 in Iraq, Afghanistan e Pakistan, secondo uno studio pubblicato dall'Istituto Watson per gli affari internazionali e pubblici della Brown University. Il numero effettivo di morti potrebbe essere persino superiore a quello stimato nella pubblicazione.
 
In totale, tra 480.000 e 507.000 persone, inclusi civili, forze militari e di sicurezza locali, miliziani, nonché truppe e alleati statunitensi, sono morti da quando Washington ha lanciato la sua campagna anti-terrorismo dopo l'11 settembre 2001.
 
In Iraq, il più alto numero di morti civili è stato registrato: tra 182.272 e 204.575 persone hanno perso la vita in quel paese come risultato diretto delle azioni militari di Washington dall'invasione del 2003. In Afghanistan e Pakistan, il numero di morti civili ammonta a 38.480 e 23.372, rispettivamente. Gli Stati Uniti hanno perso quasi 7.000 soldati in questa guerra.
 
Il rapporto, tuttavia, non conta le persone che sono morte a causa delle conseguenze indirette della guerra, come malattie, infrastrutture distrutte o mancanza di accesso a cibo, acqua o medicine. Inoltre, non tiene conto del numero di persone che sono morte nel conflitto siriano e non menziona mai l'operazione del 2011 in Libia, che tecnicamente non conta come parte della guerra USA al terrorismo.
 
"In effetti, non si può mai sapere le morti diretti totali in queste guerre. Per esempio, decine di migliaia di civili sono morti per riprendere Mosul e in altre città nelle mani dello Stato islamico, ma è probabile che i loro corpi non sono stati recuperati", spiega uno degli autori dello studio, la professoressa e direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche presso la Boston University e co-direttrice del progetto 'Costi della guerra' della Brown University, Neta Crawford.
 
Secondo lo studio, il bilancio delle vittime è aumentato di 110.000 persone rispetto all'ultimo rapporto pubblicato nel mese di agosto 2016. "Anche se la guerra al terrorismo è spesso trascurata dalla società americana, dalla stampa e dai legislatori, l'aumento del numero di morti indica che questa guerra rimane intensa", si avverte nello studio.
 

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