La questione è semplice: lottare per le classi popolari senza sposare la linea trumpiana
di Paolo Desogus
Alla fine la questione è molto più semplice di quanto si vuole credere.
Se l'obiettivo è quello di lottare per le classi popolari che soffrono la globalizzazione e che subiscono l'egemonia neoliberale, io sono dei vostri. Se però mi chiedete di farlo sposando la linea trumpiana no. La pratica della mosca cocchiera non fa per me.
Se mi dite che la sinistra italiana fa pena e che i suoi eredi sono dei miserabili perché hanno sposato le politiche neoliberali, mi associo. Se mi dite che questa l'alternativa passa però per una strana strategia per cui sarebbe preferibile avere
Salvini e la Meloni al governo, le nostre strade si dividono.
Se mi dite che l'UE è una costruzione irriformabile a causa della supremazia tedesca, riconosco che avete ragione, ma non chiedetemi di giustificare qualsiasi cosa purché crolli. Esiste un'uscita a destra dall'incubo dei Trattati e dai vincoli europei e non chiedetemi di percorrerla insieme a voi.
Se mi dite che dobbiamo lottare contro l'establishment e però mi dite che ad esso appartengono pure io in quanto professore universitario e appartenente alla casta dei dipendenti pubblici, potete andare affanculo.
Insomma, se volete lottare per un nuovo socialismo, ci sto. Ma se mi dite che ci possiamo arrivare attraverso la destra e con molta indulgenza verso gruppi esplicitamente razzisti non siete miei alleati, siete anzi miei nemici.
Sono un comunista semplice, un sardo senza complicazioni psicologiche e mi costa una certa fatica comprendere le complicazioni degli altri.