La "reggia di Putin". Il Corriere rende virale la bufala di Navalny
“Il lusso esagerato e costoso caratterizza il gigantesco palazzo (17 mila metri quadrati) e il parco annesso (68 ettari). Ma sono soprattutto le immagini degli interni (…) a lasciare senza parole: super piscina, saloni e sale da pranzo, sala da gioco con tavolo verde, teatro, cinema, palestra, molte camere da letto tra cui spicca una, la più grande, da oltre 76 metri quadrati con un super letto a baldacchino e le tende di tulle bianco. Colpisce anche la presenza di una sala night-club con velluti rossi alle pareti e divanetti (made in Italy) che circondano un palco con un palo da lap-dance al centro.”
Peccato che della suddetta “reggia di Putin” da cento miliardi di rubli (sic!), a Gelendzhik sulla costa del mar Nero, sbandierata dal Corriere della Sera non se ne trovi traccia se non in una “ricostruzione 3D” realizzata per un sito dagli scagnozzi di Navalny. Ricostruzione basata su quali dati? Diamo la parola all’autore dello scoop:
“Ci (ha aiutato) uno degli importanti imprenditori che hanno lavorato alla sistemazione del palazzo. Era così sbalordito e infuriato dal lusso della decorazione e dai prezzi folli dei mobili che ci ha inviato un piano architettonico dettagliato di questo oggetto. C’è tutto: dal disegno di motivi sul pavimento, al posizionamento dei mobili, (…) persino del divano sul quale si siede Vladimir Putin, dei letti dove dorme, i tavoli ai quali mangia...”
Ma, intanto, perché mai un imprenditore edile dovrebbe essere infuriato dei “prezzi folli” spesi dal suo committente? E perché mai – come attesta il sito - una collinetta ripresa da una foto satellitare dovrebbe celare “ovviamente” un campo di Hockey su ghiaccio”? Ma come si fa a dar credito a questa buffonata che ha la stessa credibilità della foto del “water d’oro” di Yanukovich? Quasi quasi era più credibile un altro scoop del Corriere della Sera, quello -al momento insuperabile - che accusava Putin di aver fatto realizzare un diabolico marchingegno “capace di manipolare le menti”: il Nooskop!
Che, a pensarci bene, ha una discreta assonanza con Novichock. Chissà, forse il nome delle diavolerie sulle quali imperniare le bufale contro Putin le scrive un esperto di marketing.