L'economia cinese spiegata in 10 concetti chiave
di Hu Angang
Nota introduttiva e traduzione di Diego Angelo Bertozzi per Marx21.it
Apriamo il 2017 riportando alcune cifre e brevi considerazioni che permettono di avere un quadro generale sullo stato dell'economia cinese e sui processi in atto che, sotto diversi aspetti (lotta alla povertà, innovazione, inquinamento…) hanno indubbi riflessi globali. L'articolo che presentiamo ai nostri lettori porta la firma di Hu Angang, direttore del Center for China studies della prestigiosa Università Tsinghua, ed è stato pubblicato il 22 dicembre scorso sul Chinese Social Sciences Today.
Il dato riportato qui sul numero dei posti di lavoro creati nei primi tre trimestri del 2016 va aggiornato al dato ufficiale diffuso il 29 dicembre scorso dal ministero delle Risorse umane e della previdenza sociale: il dato è quello di 13 milioni di nuovi posti di lavoro, a conferma di una previsione che andava oltre i 10 milioni preventivati. (Diego Angelo Bertozzi)
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L'economia mondiale è stata debole nel 2016, caratterizzata da debolezza del commercio internazionale e degli investimenti, da mancanza di dinamica di crescita e da bassa produttività globale. Ciò nonostante, l'economia cinese è riuscita a sostenere una crescita robusta, dimostrando almeno 10 punti di forza nel primo anno del 13° quinquennale periodo di Piano del paese (2016-20).
La crescita economica: il PIL quadruplicato prima del previsto
L'economia cinese è andata bene nel 2016. Si prevede che la crescita per l'intero anno raggiungerà il 6,7 per cento, un dato che è in linea con l'obiettivo fissato a inizio anno. Vale la pena notare che il PIL del 2016 è pari a circa 4,22 volte quello del 2000, per cui l'obiettivo di quadruplicare il PIL del 2000 entro il 2020, come indicato nel 16 ° Congresso Nazionale del Partito comunista cinese, è stato realizzato con quattro anni di anticipo.
Potenziamento strutturale: transizione verso la post-industrializzazione
Nel 2016, la struttura economica della Cina è stata ulteriormente ottimizzata. Il settore dei servizi si è sviluppata rapidamente durante il periodo coperto dal 12° piano quinquennale (2010-15). Il valore aggiunto dei servizi ha raggiunto il 50,5 per cento del PIL nel 2015, superando per la prima volta la metà del Pil stesso. Nei primi tre trimestri del 2016, la percentuale ha continuato ad aumentare giungendo al 52,8 per cento, e il contributo dei servizi alla crescita economica è passato dal 54,1 per cento nel 2015 alla percentuale senza precedenti del 58,5 per cento, il che indica che l'economia cinese sta attraversando una fase di transizione importante da una fase guidata dall'industria ad una incentrata sui servizi, vale a dire verso l'età della post-industrializzazione.
Il secondo più grande consumatore del mondo
Il consumo è diventato il più grande motore dello sviluppo economico nazionale. Il contributo dei consumi alla crescita del PIL è passato dal 66,4 per cento del 2015 al 71 per cento dei primi tre trimestri del 2016. La Cina ora è al secondo posto in termini di mercato di consumo riducendo, con oltre l'8 per cento sul totale mondiale della spesa per consumi, il divario con gli Stati Uniti.
Innovazione: esplosione dei brevetti
Nel 2016 notevoli progressi sono stati fatti in riferimento ad uno sviluppo orientato all'innovazione. Nei primi sette mesi del 2016, la quantità di brevetti autorizzati è cresciuta del 49,5 per cento. Più di 500.000 brevetti dovrebbero essere autorizzati nel 2016, facendo della Cina il primo paese ad ottenere più di 500.000 brevetti autorizzati nel giro di un solo anno. Lo sviluppo esplosivo dei prodotti di proprietà intellettuale ha fornito un sostegno potente alla crescita innovativa dell'economia cinese.
Imprenditoria e occupazione: la maggior parte dei nuovi posti di lavoro e di imprese
Nei primi tre trimestri del 2016, la Cina ha creato 10,67 milioni di posti di lavoro nelle aree urbane. Il numero è destinato a superare i 13 milioni per l'intero anno. Il tasso di disoccupazione è stato del 4,04 per cento alla fine del terzo trimestre, portando la Cina al livello delle maggiori economie mondiali con il tasso di disoccupazione più basso. Dall'altra parte, le nuove start-up aziendali hanno alimentato un quadro fiorente nel 2016. Nei primi tre trimestri più di 40.000 soggetti di mercato sono stati registrati ogni giorno. Ci sono stati più di 80 milioni di soggetti di mercato di vario tipo in Cina. Il numero di imprenditori cinesi è superiore a quello degli Stati Uniti, Unione Europea e Giappone messi insieme.
Reddito dei residenti, riduzione della povertà: in rapida crescita, nuovi successi
Nei primi tre trimestri del 2016, il reddito disponibile pro capite dei residenti urbani e rurali ha continuato a crescere in termini reali del 5,7 e del 6,5 per cento rispetto al trimestre precedente. La crescita del reddito disponibile pro capite dei residenti rurali ha superato quello degli abitanti delle città. Il divario di reddito tra i residenti urbani e rurali ha continuato a diminuire, con la differenza in diminuzione di circa 2,8 volte. Nel 2016, la Cina ha pubblicato un piano di riduzione della povertà per il periodo coperto dal 13 ° piano quinquennale. Più di 50 milioni di poveri sono stati tutti registrati. Ci si aspetta che più di 10 milioni di persone usciranno dalla povertà entro la fine dell'anno 2016, pari a un quinto dell'obiettivo fissato dalla comunità internazionale di sollevare 50 milioni di persone dalla povertà ogni anno.
Protezione dell'ambiente: accelerare lo sviluppo verde
Nei primi tre trimestri del 2016, il consumo di energia per unità di PIL è diminuito del 5,2 per cento anno su anno e le emissioni di carbonio del 6 per cento, permettendo di raggiungere prima del previsto l'obiettivo fissato per l'intero anno. Lo scarico di sostanze inquinanti chiave, tra cui la domanda chimica di ossigeno, nitrato di ammonio, biossido di zolfo e ossinitriti, ha continuato a diminuire. Inoltre, la produzione di carbone è diminuita del 10,5 per cento anno su anno, rendendo importanti contributi alla riduzione globale delle emissioni di carbonio.
Going out: investimenti esteri diffusi
Nei primi tre trimestri del 2016, gli investimenti esteri diretti in Cina ammontavano a 134.200.000.000 dollari, in crescita del 53,7 per cento anno su anno e raggiungendo 160 Paesi e regioni di tutto il mondo. La Cina è diventata uno dei più grandi investitori stranieri nel mondo, creando una grande quantità di ricchezza e posti di lavoro nei Paesi interessati.
Governance globale: Il piano della Cina per l'economia mondiale
Il 2016 è l'anno in cui la Cina è diventata un partecipante a pieno titolo nella governance globale. Si stima che il contributo della Cina all'economia mondiale inciderà per più del 30 per cento, consolidando il suo status come il più potente motore della crescita economica globale.