Lenticchie e acqua fresca per le retrovie di Gaza
“Gaza non lo accetta”. Così afferma un nostro contatto a Gaza a proposito del piano israeliano di annessione della Striscia di Gaza.
Quasi due milioni di persone, costrette alla fame quotidiana e al terrore quotidiano, stanno ancora resistendo.
Non solo la resistenza armata, quella che attualmente impedisce all’IDF di controllare più del 75% del territorio di Gaza.
Ma la resistenza di un popolo tutto cui non è stata “dichiarata guerra”, come affermano i nostri contatti, ma è stata “dichiarata la morte”.
Per questo motivo alimentare le retrovie non è solo una fatto umanitario, ma un fatto politico, un intervento diretto e concreto, fattibile.
Guarda il quarto episodio del film in progress intitolato “Lenticchie e acqua fresca per le retrovie di Gaza” in premiere alle 18 quest’oggi sul canale YouTube dell’AntiDiplomatico:
https://www.youtube.com/watch?
La campagna “Apocalisse Gaza”, promossa da Michelangelo Severgnini, Rabi Bouallegue e i ragazzi della Striscia, ha raccolto in 7 settimane 45.065 euro da 755 donazioni. Di questi, 41.175 euro sono già stati inviati a Gaza.
Questo insperato afflusso di donazioni ci spinge continuamente a cercare insieme ai ragazzi a Gaza nuove forme per allargare il numero di persone da raggiungere con gli aiuti.
Ed è un segno della fiducia in quel che stiamo facendo.
La campagna inoltre non si basa solo sull’invio di denaro a Gaza, ma anche sull’allestimento di un canale di comunicazione diretta che consente di accedere a frammenti della vita quotidiana della gente comune di Gaza, per comprendere da vicino le dinamiche dell’occupazione e del genocidio.
Si parla tanto di Gaza ormai, in tutti i luoghi, in tutte le forme, da tutte le angolazioni. Ma, nonostante la mole di informazioni, dibattiti, filmati e quant’altro, molte delle dinamiche sul campo rimangono sconosciute.
A cominciare dal funzionamento del mercato nero che, oltre a rappresentare una vera e propria guerra parallela tra i vari gruppi che mirano a controllarlo, è paradossalmente l’unico modo per sfamare direttamente almeno quelle poche centinaia di persone che riusciamo a raggiungere.
Questa e altre storie potevano essere raccontate solo dagli stessi Palestinesi sul campo, solo dalla gente comune di Gaza.
Perché questa è la strada suggerita da loro stessi e non risponde alle esigenze di marketing di molte iniziative occidentali.
Questo è lo spirito del film in progress che corre parallelo alla campagna.
I precedenti episodi:
“Una giornata a Gaza”
https://www.youtube.com/watch?
“Pentoloni per Gaza”
https://www.youtube.com/watch?
“Donne di Gaza”:
Per le donazioni: https://paypal.me/