L'Europa chiede un passo indietro a Buenos Aires. Nuovo capitolo nel caso Repsol vs Argentina

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Il Commissario europeo del Commercio, Karel de Gucht, ha inviato una lettera ufficiale al ministro argentino degli Affari Esteri, Hector Timerman, con la quale ha avvertito Buenos Aires che la nazionalizzazione di YPF e le misure di protezione adottate dal governo argentino “mettono in pericolo le relazioni commerciali e gli investimenti” tra l'Unione Europea e l'Argentina.
De Gucht ha ricordato che l'Unione Europea è il secondo mercato estero dell'Argentina e il principale investitore straniero nel paese; il Commissario europeo ha scritto di essere particolarmente preoccupato per l'annuncio dell'espropriazione delle azioni della Repsol nella compagnia petrolifera argentina: “YPF è un importante investimento europeo in Argentina e questa decisione invia un segnale molto negativo a tutti gli investitori internazionali”.
 
De Gucht ha sollecitato le autorità argentine a “cercare una soluzione mutuamente concordata con la compagnia Repsol ed at ottemperare agli accordi internazionali circa la protezione degli investimenti procedenti dalla UE ed in particolare l'accordo bilaterale ispano-argentino che deve essere rispettato". La nazionalizzazione da parte del Governo Kirchner sta tendendo i rapporti tra l'UE e il paese sudamericano ed anche diversi paesi sudamericani quali il Cile ed il Brasile non hanno accolto con favore questa dura e radicale presa di posizione di Buenos Aires. Il Ministro degli Esteri cileno ha infatti sottolineato l'estrema negatività del messagio inviato dall'Argentina a possibili investitori stranieri. Brasilia dal canto suo ha tramite la compagnia petrolifera Petrobras interessi propio con i loro vicini di lingua spagnola e teme per una possibili nazionalizzazione di altre società tra cui la controllata argentina che fa capo al colosso degli idrocarburi brasiliano.

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