L'Italietta al servizio di Washington e la sveglia di Tremonti: "la ricreazione è finita. Serve una nuova Bretton Woods"
L'Italietta recepisce l'ordine di servizio da Washington e invita i concittadini che si trovano in Ucraina a lasciare il paese. Intanto continuano a rullare i tamburi di guerra e gli americani fanno sapere che temono che Putin insceni un finto attacco contro i suoi per scatenare il conflitto (e gli americani se ne intendono: TUTTE le loro guerre di aggressione sono state giustificate da finti attacchi da parte di nemici che spesso erano formiche al cospetto del colosso Usa, anche se a volte le formiche gli hanno impartito sonore lezioni, come in Vietnam).
Il Corriere si adegua e spara le sue veline Nato, ma ospita anche due articoli interessanti su altri argomenti. Un fondo di De Bortoli getta la maschera sulla questione dell’immigrazione: altro che umanitarismo, qui il punto è che gli industriali si lamentano per la carenza di mano d’opera, quindi dobbiamo fornirgli carne fresca (che poi, come scrive il nostro, gli si debbano garantire i nostri standard (!!??) di redditi, democrazia e libertà è pura fuffa: piuttosto li vogliono sottomessi e ricattabili per aggravare le divisioni interne alla classe lavoratrice). Invece un intervento di Tremonti nella pagina delle opinioni ha il merito di snocciolare alcune scomode verità: la ricreazione è finita, la globalizzazione è morta e sepolta e l’inflazione tornerà a essere strutturale, aggravando le contraddizioni generate da decenni di finanziarizzazione e rilanciando le peggio pratiche speculative. Senza una nuova Bretton Woods, scrive Tremonti, non se ne verrà a capo.