Lo "Sputnik V non decolla". La fake news del Fatto Quotidiano smontata dai dati ufficiali
Per coprire la vergognosa renitenza dei Paesi dell'Unione Europea verso il vaccino russo Sputnik V per tirare la volata ai profitti miliardari delle multinazionali del farmaco Usa, i poveri media italiani collezionano bufale su bufale.
Dal momento che non si può denigrare la sua validità, visto anche il riconoscimento dall più importante rivista scientifica del mondo The Lancet, oltre che l'endorsment entusiasta dei centri di eccellenza italiano, Spallanzani, e tedesco, Istituto Koch, ecco che nei giorni scorsi è circolata la fake news sui russi riluttanti a farsi vaccinare. Non citiamo i media soliti noti del Gruppo GEDI, all'appello si unisce il Fatto Quotidiano che, il 4 marzo scorso, titolava "Russia, il vaccino Sputnik è già in 39 Paesi ma “in casa” non decolla. “Cittadini diffidenti perché proviene dallo Stato. E Putin non l’ha fatto”.
Per fortuna arrivano i fatti con la loro testa dura.
In questo caso, ieri, il direttore esecutivo del Fondo di investimento diretto russo, Kirill Dmitriev, ha annunciato che il paese eurasiatico è tra i leader mondiali in termini di numero di persone vaccinate contro il coronavirus. La notizia è stata riportata da RIA Novosti.
Dmitriev ha specificato come i cinque paesi che hanno al momento effettuato il maggior numero di cicli completi di vaccinazione sono, oltre alla Russia, anche Cina, Stati Uniti, India e Israele. "La Russia è leader in Europa per numero di cicli di vaccinazione completati contro il contagio da coronavirus: 3,5 milioni di persone hanno già ricevuto le due dosi di Sputnik V. Nessun altro Paese europeo ha ancora vaccinato integralmente 3 milioni di abitanti. E il Regno Unito , che molti citano come esempio di vaccinazione rapida è più di due volte sotto a questo dato della Russia".
Così si inventa nei poveri media italiani pur di non dire che dovete morire per Bruxelles, come ha scritto in un noto libro il neo segretario del PD Enrico Letta.