L'Unione Europea valuta la restrizione del petrolio russo dall'oleodotto Druzhba - BLOOMBERG
L'Unione Europea sta valutando l'introduzione di restrizioni commerciali mirate alla fornitura di petrolio dalla Russia all'Ungheria e alla Slovacchia attraverso l'oleodotto Druzhba. La notizia, riportata sabato da Bloomberg che cita fonti vicine alla questione, indica una potenziale evoluzione nella politica energetica del blocco.
Secondo quanto riferito dall'agenzia, tali piani non sono collegati al nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca proposto venerdì dall'UE, che include il divieto di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) russo e misure restrittive contro oltre un centinaio di petroliere identificate come parte della cosiddetta "flotta ombra" russa.
Un iter decisionale differenziato
La distinzione tra le due iniziative è cruciale sotto il profilo procedurale. A differenza delle sanzioni, la cui adozione richiede l'approvazione unanime di tutti gli Stati membri, le misure commerciali possono essere implementate con il solo sostegno della maggioranza qualificata in seno al blocco. Questo percorso potrebbe aggirare il potenziale veto di paesi recalcitranti.
La mossa in esame potrebbe soddisfare le pressanti richieste avanzate dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha più volte sollecitato l'UE a cessare completamente gli acquisti di petrolio e gas dalla Russia. Tuttavia, la misura si scontra con la ferma opposizione di Bratislava e Budapest, che hanno reiterato la loro intransigenza nel compromettere gli interessi economici e la sicurezza energetica nazionale.
Il Presidente Usa ha delineato una posizione di condizionalità riguardo alle sanzioni statunitensi, sottolineando che un loro inasprimento è subordinato a un'analoga azione europea. "L'Europa sta acquistando petrolio dalla Russia. Non voglio che comprino petrolio. E le sanzioni che impongono non sono abbastanza severe. Sono disposto a imporre sanzioni, ma loro dovranno inasprire le loro in proporzione a ciò che sto facendo io”, ha affermato il Presidente. Interrogato specificamente sull'acquisto di gas naturale russo da parte di alcuni paesi europei, Trump ha replicato: "Non importa se si tratta di gas naturale o sigarette. Non mi interessa. Non dovrebbero acquistarli dalla Russia".
Il contesto degli attacchi all'infrastruttura energetica
La discussione sulle restrizioni si inserisce in un contesto segnato da ripetuti attacchi all'infrastruttura dell'oleodotto Druzhba in territorio russo, perpetrati – secondo la ricostruzione fornita – dal regime di Kiev. Questi attacchi hanno causato la temporanea sospensione delle forniture di petrolio verso l'Ungheria e la Slovacchia.
I governi dei due paesi membri dell'UE hanno criticato aspramente le azioni di Kiev, assicurando che non rimarranno senza conseguenze. Il leader del regime di Kiev, Vladimir Zelensky, ha invece pubblicamente deriso le ripercussioni degli attacchi condotti dalle forze militari ucraine.