Marò, i parenti dei due soldati in procinto di recarsi in India
Sono in partenza per lo Stato del Kerala i parenti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accompagnati dalle autorità italiane per andare a far visita ai due fucilieri del Battaglione San Marco, accusati di aver ucciso due pescatori indiani e da due mesi detenuti nel paese asiatico. Resteranno in India circa 10 giorni e al loro ritorno parteciperanno ad una marcia di solidarietà per i due militari italiani, che si terrà a Roma. Nel frattempo il Capo della diplomazia Giulio Terzi ha fatto sapere che alla fine del vertice dei Ministri degli Esteri del G8 che si è tenuto a Washington è stata prodotto un documento in cui viene dedicato un paragrafo alla vicenda dei marò in riguardo al tema della pirateria.
Roma sente l’appoggio internazionale ma il Ministro Terzi ha anche sottolineato che la fine della vicenda non sarà nel breve periodo seppur è obiettivo dell’Italia che la risoluzione del caso avvenga il prima possibile. Fanno eco le parole del Sottosegretario De Mistura che ha detto che nessun soldato straniero viene giudicato all’estero, sarebbe un precedente troppo grave ed è per questo che l’Italia insiste sul difetto di giurisdizione. Alle domande poi dei giornalisti che chiedevano se ci fossero stati errori di comunicazione da parte della diplomazia italiana, De Mistura ha risposto che bisogna guardare avanti e non indietro. L’energico Vice Ministro italiano ha inoltre dato un quadro della situazione politico sociale del Kerala, lo stato indiano dove è avvenuto l’episodio facendo intendere la complessità anche delle “cose” locali che non aiutano la rapida soluzione del caso. In Kerala vivono e lavorano molti pescatori e molti ne sono già morti a volte uccisi dalle motovedette della marina cingalese che caccia dalle acque dello Sri Lanka i pescatori indiani che vanno a pescare in acque extraterritoriali.