Marò, l'Italia risarscisce le famiglie dei due pescatori indiani
Dopo lunghe giornate di stallo, di attesa per i due marò, detenuti in India, accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala, scambiati per pirati, qualcosa si inizia a muovere. L’Italia e le famiglie dei due pescatori indiani uccisi avrebbero trovato un accordo extragiudiziale per un risarcimento che ammonterebbe a 146 mila euro per ogni nucleo familiare. Le autorità italiane – il Ministro della Difesa Di Paola è presente in India- accompagnate dai preti delle chiese cristiane a cui facevano riferimento i due indiani morti avrebbero incontrato i parenti delle vittime per sbloccare la situazione, per dare anche un segnale di pace e di positività che emerga dalle pagine dei quotidiani e dai media del paese, che da subito hanno attaccato tanto duramente i due fucilieri del Battaglione San Marco e l’identità italiana.
In questi giorni sono in India anche le famiglie di Massimiliano La Torre e Salvatore Girone che sono andate lì a dare il loro sostegno ai due militari italiani, detenuti ormai da più di un mese nel carcere di Trivandrum. Intanto l’Alta Corte di Nuova Dehli sembra dar ragione in qualche modo spostarsi sulle istanze dei legali dei soldati italiani dal momento che ha dato torto alle autorità di Kochi, che avrebbero trattenuto senza motivo la nave Enrica Lexie non avendo l’autorità per tale fermo dal momento che la nave al momento dell’episodio delittuoso si trovava in acque internazionali.