Mes, l'incredibile marcia indietro degli economisti dell'establishment
di Giuseppe Masala
Fa davvero impressione la marcia indietro degli economisti dell'establishment sul Mes. Avevano sollevato enormi perplessità Gianpaolo Galli (ex Banca d'Italia, parlamentare PD, ecc.), Alessandro Penati (ex Fmi ecc.), Carlo Cottarelli e addirittura la Banca d'Italia per voce del suo Governatore Visco e il presidente dell'Abi Patuelli. Nel giro di 24 ore abbiamo assistito alla più spettacolare giravolta che io ricordi: Banca d'Italia dichiara ufficialmente che non ci sono problemi, Gianpaolo Galli con sprezzo del ridicolo twitta compulsivamente che il Mes è solo "un assicurazione sul debito pubblico" tentando di far dimenticare le sue parole nell'audizione parlamentare dove dichiarò che il Mes "è un colpo di pistola alla tempia del risparmiatore italiano" (parole sue, messe a verbale negli atti parlamentari). Gli altri, da Cottarelli a Penati fino a Patuelli hanno preferito un dignitoso silenzio non umiliandosi a tal punto da rimangiarsi le proprie parole.
Sembra che sia arrivata una voce dall'Alto (Colle): il Mes va approvato a tutti i costi e dunque gli economisti delle élites devono sponsorizzare.
Senza voler ritornare sulle tecnicalità già esposte in tutte le salse su questa umile pagina sono ormai persuaso che l'approvazione di questo Trattato Capestro ha finalità politiche visto che tecnicamente e finanziariamente è una follia. A sostegno di questa convinzione mi viene in mente quanto accadde in Grecia. L'accordo capestro con la Trojka (Fmi, Bce e Commissione) fu firmato dallo screditatissimo Papandreu non da Tsipras come molti pensano. Uguale per l'Italia, se questo governo nato con un colpo di Palazzo e che certamente non gode dei favori popolari, firma il Mes a quel punto basta attendere la crisi autogenerata con le banche italiane che liquidano i titoli di stato facendo aumentare esponenzialmente i tassi e la successiva necessità di ricorrere al Mes. A quel punto il popolo italiano potrà votare chi gli pare: può dare la maggioranza a Salvini, alla Meloni o ai bolscevichi di Rizzo, cambia poco. Chi comanda sarà il Consiglio d'Amministrazione del Mes (che è il nuovo nome della Trojka). Saremmo ridotti a Protettorato e a colonia da raziare.
Siamo nelle mani dei ragazzi del M5S che hanno una responsabilità storica.