Migliaia di manifestanti protestano a Berlino contro il TTIP e il CETA

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Migliaia di manifestanti protestano a Berlino contro il TTIP e il CETA


Una grande folla ha sfilato per le strade di Berlino per opporsi agli sforzi dell'UE di adottare gli accordi bilaterali TTIP, l’Accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti, e il CETA , l'Accordo Economico e Commerciale Globale tra Ue e Canada, che sollevano molti dubbi.
 
Cinque treni speciali e 600 autobus sono stati noleggiati per portare i manifestanti, provenienti da tutto il paese, nella capitale dove, a piedi dalla stazione principale, hanno sfilato attraverso il quartiere governativo e il parco Tiergarten.
 
I manifestanti chiedono di "porre fine ai negoziati con gli Stati Uniti sul TTIP e di non ratificare l'accordo CETA con il Canada." In un comunicato stampa, gli organizzatori dicono di temere che "i due accordi affosseranno i diritti democratici e ridurranno gli standard sociali e democratici".
 
La protesta è stata organizzata da una larga coalizione di oltre 30 gruppi della società civile, tra cui attivisti ambientali, sociali e culturali e dei sindacati, organizzazioni religiose.

"Questa è la più grande protesta che questo paese ha visto da molti, molti anni", ha commentato Christoph Bautz, presidente del movimento cittadino Campact 
 


Secondo Reuters, "l'opposizione al TTIP è cresciuta durante lo scorso anno in Germania, con i critici che temono che il patto consegnerà troppo potere alle grandi multinazionali a scapito dei consumatori e dei lavoratori."  

Come aggiunge Deutsche Welle, l'Unione europea e gli Stati Uniti mirano a concludere i negoziati, iniziati nel 2013,  il prossimo anno. Il prossimo ciclo di negoziati dovrebbe iniziare alla fine di quest'anno. Se completato, il TTIP creerebbe la più grande zona di libero scambio al mondo, che ospita circa 800 milioni di consumatori.
 
Gli attivisti sono particolarmente preoccupati per una disposizione che permetterebbe alle aziende di citare in giudizio i governi in tribunali speciali. Tale disposizione, temono, porterebbe ad una erosione della tutela del lavoro e dell’ambiente. I sostenitori del TTIP liquidano quest’idea sostenendo che l’operazione dovrebbe rilanciare l’economia dell’Unione europea, eliminando le tariffe e creando degli standard comuni.  

Come aggiunge Reuters, il livello di resistenza “ha colto di sorpresa il governo di Angela Merkel e sottolinea la sfida che l’attende per invertire la tendenza in favore dell’accordo, che secondo i suoi sostenitori creerà un mercato di 800 milioni di persone e fungerà da contrappeso alla Cina. “ 
 

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