"Ne becchiamo a bizzeffe". L'annuncio di Gianni Riotta sui "troll russi" è un clamoroso boomerang
Dopo la figuraccia fake dell’anno, il prossimo controllore delle fake news per volere dell'UE, nonché ex direttore di Tg1 e Sole 24 Ore, Gianni Riotta, pubblica quello che sembrerebbe, almeno per l'emozione dell'annuncio, lo scoop della carriera.
Questa volta Riotta avrà avuto davvero la sua rivincita dopo le umiliazioni recenti. Questa volta il Riotta ha incastrato tutti coloro che si ostinano a non credere che tutto quello che ci sta accadendo sia eterodiretto da Mosca attraverso hacker e troll pagati a San Pietroburgo?
“Chi e' Maiore? Google non ce lo dice, i social neppure. Tranne che su Twitter non ha volto o tracce social, indirizzi. Ma la sua foto ci riappare da lontano, in America, con un altro nome, un altro contesto, del tutto ignaro di me, Munchau, Krugman…”
Ecco Maiore è un profilo aperto nell'aprile scorso che ha 1 solo follower (!!!) e qualche decina di tweet. Ha avuto interazioni su questo social praticamente solo con l'ex direttore del Tg 1 e del Sole 24 Ore.
Ma il Riotta prosegue con un’emozione crescente che travolge anche noi:
“Perche' il falso Ettore Maiore e' un troll filorusso, creato magari al 55 di via Savushkina, San Pietroburgo, all'Agenzia Ricerca Internet su cui da anni lavoro, con Luiss, Princeton, l'High Level Group dell'Unione Europea.”
E poi la gemma, nel crescendo finale:
“Vi viene da sorridere? A me solo fino a un certo punto. Perche' sono migliaia i trolls che hanno inquinato, tanti Ettore Maiore clonati al computer, uomini e donne, volti carini, frasi forbite, i miei social. Difficile discutere, qui o su twitter, come amiamo in comunita', d'accordo o no. Ettore Maiore e i suoi complici, bot organizzati in laboratorio inquinano il nostro dialogo, esasperano gli animi, riducono il dibattito civile a rissa volgare e banale. Cosi' possono far trionfare le loro idee populiste e i loro leader livorosi.”
Non porta migliaia di prove Riotta. Ma nei commenti sotto il tweet dell'annuncio, il nostro, per fortuna, ci offre un assaggio della bontà della ricerca e dell’inchiesta che lo sta portando dritto a San Pietroburgo, ad un passo ormai dal dimostrare che Brexit, referendum su Catalogna e nascita del governo gialloverde in Italia siano tutti complotti orditi da Mosca. Questa volta Riotta va oltre però un profilo di 1 (!!!) follower e ne smaschera uno chiave che da San Pietroburgo sta inquinando tutto il dibattito in occidente per "far trionfare le idee populiste e i loro leader livorosi", la donna presumibilmente ex Kgb che può far saltare la Nato. Leggiamo:
"Ne becchiamo a bizzeffe".
Siamo entrati in contatto con la persona indicata da Riotta come troll. Ci ha mandato una copia digitale del suo documento a conferma che la sua unica colpa sia quella di chiamarsi proprio come quella ballerina russa e di avere opinioni contrastanti con quelle del prossimo controllore delle fake news sulla rete. Riotta l’aveva già bloccata, dando un chiaro messaggio di quello che potrebbe accadere a molti che hanno idee diverse dalle sue.
La Redazione
P.s. Intanto dalla tremenda dittatura russa, a rischio della sua stessa incolumità fisica e psicologica, il Riotta prosegue il suo racconto sui mondiali. In modo imparziale e neutro, come sempre, anche se i troll creati a San Pietroburgo non gli danno tregua. Almeno fino a quando non verranno bloccati.
Vecchio?.... Ma alcuni di Roma li ha mai visti?
— Bob Elifarts (@RobertoStrafile) 25 giugno 2018