"Non accurato". Perfino la Casa Bianca deve smentire la fake dell'accordo di "spionaggio" tra Cina e Cuba

"Non accurato". Perfino la Casa Bianca deve smentire la fake dell'accordo di "spionaggio" tra Cina e Cuba

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Il Vice Ministro degli Affari Esteri di Cuba, Carlos Fernández de Cossio, ha smentito, ieri, quanto riportato dal Wall Street Journal (e ripreso dai sinofobi di tutto il mondo) in cui si affermava che l'isola avrebbe raggiunto "un accordo segreto" con la Cina per costruire una struttura che avrebbe consentito a Pechino di spiare gli Stati Uniti d'America.

Fernández de Cossio ha liquidato le informazioni del WSJ come "totalmente mendaci e infondate". "Indipendentemente dai diritti sovrani di Cuba in termini di difesa, il nostro paese è firmatario della Dichiarazione dell'America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace [...] In virtù di essa, rifiutiamo qualsiasi presenza militare straniera in America Latina e Caraibi, compresa quella di numerose basi e personale militare degli Stati Uniti, in particolare, nella base militare che occupa illegalmente una porzione del territorio nazionale nella provincia di Guantanamo", ha ribadito l'alto diplomatico in una nota.

In questo senso, Fernández de Cossio ha sostenuto che simili calunnie sono state fabbricate da funzionari di Washington e ha menzionato la cosiddetta sindrome dell'Avana, le falsità "su un'inesistente presenza militare cubana in Venezuela" e "l'esistenza immaginaria di laboratori di armi biologiche"

Allo stesso modo, il viceministro degli esteri ha denunciato che informazioni di questo tipo sono promosse per "giustificare l'intensificarsi senza precedenti" del blocco contro Cuba, oltre che per ingannare l'opinione pubblica sia negli Stati Uniti che nel mondo. "L'ostilità degli Stati Uniti contro Cuba e le misure estreme e crudeli che causano danni umanitari e puniscono il popolo cubano non possono essere giustificate in alcun modo", ha concluso Fernádnez de Cossio.

Secondo il WSJ, che cita non precisati dati di intelligence altamente riservati, l'accordo tra Pechino e L'Avana avrebbe creato una struttura di spionaggio a circa 100 miglia dalla costa della Florida tale da poter "intercettare le comunicazioni elettroniche in tutto il sud-est degli Stati Uniti, dove si trovano molte basi militari, e di monitorare il traffico marittimo statunitense". 

Il Ministero degli Esteri cinese ha respinto le accuse attraverso le dichiarazioni del portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin. "Sappiamo tutti che diffondere voci e calunnie è una tattica comune degli Stati Uniti", ha dichiarato.

La fake è talmente grande che anche la Casa Bianca ha dovuto di fatto smentire il WSJ. Le notizie riportate dai media statunitensi, secondo cui Cuba e la Cina avrebbero raggiunto un accordo segreto per la costruzione di una base sull'isola per spiare gli Stati Uniti "non sono accurate". Lo ha dichiarato il coordinatore per le comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, in onda sul canale televisivo MSNBC e ripreso dalla CNN. Kirby ha poi tuttavia sottolineato che gli Stati Uniti sono preoccupati per le attività della Cina volte ad accrescere la propria influenza nel mondo e continueranno a prendere provvedimenti per mitigare qualsiasi potenziale minaccia da parte di Pechino.

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