Persecuzione politica in Ecuador: ordine di arresto per l'ex ministro Patino
L'ex ministro degli Esteri rimasto fedele al progetto politico di Correa sarebbe riparato in Perù
Il lawfare si conferma l’arma preferita dal revanscismo neoliberista per colpire i politici socialisti e progressisti che avevano dominato la scena politica negli ultimi quindici anni in America Latina.
In Ecuador è in corso una chiara persecuzione politica. Dopo Rafael Correa, ex presidente nel decennio 2007-2017, condannato in maniera strumentale nel caso di un politico dell’opposizione sequestrato, e il vicepresidente Jorge Glas ancora in carcere senza che vi sia uno straccio di prova a sostenere le accuse di corruzione nei suoi confronti, adesso è il turno di Ricardo Patino.
Firme rechazo a la persecución a la que está sometido @RicardoPatinoEC. Lenin Moreno vulnera, otra vez, el Estado de Derecho para acallar la voz del pueblo. Muy atentos desde el Parlamento Europeo a esta infame actuación del gobierno de @Lenin
— Javier Couso (@Caninator) 18 aprile 2019
L’ex ministro degli Esteri di Quito è accusato di istigazione. Per aver invitato a protestare contro il governo del traditore Lenin Moreno, in occasione di una riunione con militanti del movimento Revolucion Ciudadana, che riunisce chi è rimasto sulle posizioni espresse dall’ex presidente capace di risollevare un paese devastato dalla ‘larga noche neoliberal’.
Secondo Patino il governo Moreno pratica una «chiarissima persecuzione politica». In un’intervista rilasciata a teleSUR, l’ex ministro degli Esteri ha denunciato che «le autorità vogliono liquidare il correismo. Utilizzano la giustizia a questo scopo. Queste persone agiscono per odio e vendetta».
«Quando governavamo abbiamo colpito gli interessi dei più ricchi, abbiamo distribuito la ricchezza in forma adeguata e questo non lo hanno sopportato. Si vendicano aggredendoci. Lo Stato agisce in funzione della vendetta e non della giustizia».
L’ex ministro viene inoltre accusato di collusioni con hacker russi e svedesi, attraverso i quali Patino viene accusato di aver cercato di destabilizzare il governo Moreno.
AL PAÍS | Somos víctimas de una feroz persecución que la realizan para ocultar la corrupción de Moreno y su círculo cercano #INAPapers. Vamos a luchar, a seguir luchando con la frente en alto. Aquí ? https://t.co/XhiJrSofjY
— Ricardo Patiño (@RicardoPatinoEC) 19 aprile 2019
Insieme all’ordine di detenzione preventiva nei confronti di Patino è giunto l’arresto dell’attivista svedese Ola Bini, legato ad Assange, per presunto spionaggio.
«Non lo conosco (riferendosi a Bini), così come è una bugia che conosco un altro hacker russo. Il governo vuole che non si parli di Assange, ma di ‘Patino che sta destabilizzando il governo’, ma io lotto per le strade», ha affermato l’ex ministro.
Il giudice dell'Unità giudiziaria di Latacunga, Flavio Palomo, ha emesso un ordine di detenzione preventiva contro l'ex ministro degli Esteri dell'Ecuador, Ricardo Patiño, per il suo presunto coinvolgimento in nel rato di istigazione.
AHORA | El juez de la Unidad Judicial Penal de Latacunga, Flavio Palomo, dictó prisión preventiva en contra de Ricardo P. por su presunta participación en el delito de instigación y, por pedido de la #Fiscalía, solicitará la difusión roja a la Interpol. pic.twitter.com/OIqkPfmsGE
— Fiscalía Ecuador (@FiscaliaEcuador) 18 aprile 2019
L’ex ministro del governo Correa si sarebbe rifugiato in Perù per sottrarsi alle persecuzione politica avviata da Lenin Moreno contro gli uomini rimasti fedeli alle idee e al progetto politico di Rafael Correa dopo il clamoroso tradimento di Moreno.