Polizia, fascisti e Cgil: 3 domande senza risposta

11209
Polizia, fascisti e Cgil: 3 domande senza risposta

Quando avrete finito di esibire la vostra superiorità intellettuale con varianti solo un poco più raffinate del tema fasciNoVaxdimmerda vorrei che qualcuno di buona volontà rispondesse a queste banalissime domande.
 
Stante le ripetute dichiarazioni del governo, che ha individuato nell’estremismo no vax una concreta minaccia terroristica, come spiegate il comportamento del Ministero dell’interno che, in una giornata di mobilitazione massiccia, non ha ritenuto opportuno:
 
1 - vigilare su un controverso personaggio legato agli anni di piombo, condannato per banda armata e chiaramente protetto dai servizi segreti britannici cui è stato consentito di prendere parte, fin dal principio, a gran parte delle manifestazioni antigovernative contro le misure anti-covid;
 
2 - impedire a un tizio in regime di sorveglianza speciale, con braccialetto elettronico e Daspo di partecipare a una manifestazione di piazza arringando impunemente migliaia di persone dal palco;
 
3 - predisporre un adeguato cordone di sicurezza nei pressi della sede del principale sindacato italiano nonostante reiterate minacce pubbliche e concreti elementi indiziari lasciassero agevolmente prevederne l’assalto.
 
Perché se l’atteggiamento inspiegabilmente inerme delle forze dell’ordine difronte agli assalitori o un dirigente di PS che chiacchiera amichevolmente con un ex terrorista dei NAR con 18 anni di carcere alle spalle sono circostanze che si possono pure provare a giustificare (seppure con una discreta arrampicata di specchi), tutto quanto avvenuto (rectius non avvenuto) prima no. E meriterebbe una discussione un po’ più seria del ridurre tutto - come al solito - a complottismo d’accatto. Beninteso, qui non si sta certo ciarlando di “infiltrati”, come la ricostruzione di qualche sprovveduto vorrebbe sostenere. Perché quella gente lì stava bellamente in prima fila, alla luce del sole. E non era manco la prima volta.
 
Si ipotizza altro, qualche neanche troppo sofisticata operazione sotto falsa bandiera. Nulla di più, nulla di meno. Roba basica, da manuale operativo per giovani reclute. E non lo si fa così, tanto per ciurlare nel manico. Ma per rispetto nei confronti di tutti quei cittadini ben consapevoli di vivere in uno dei paesi storicamente fra i più eterodiretti del mondo. Dove, nei periodi più caldi del conflitto sociale, si è sperimentata (e poi affinata) la strategia della tensione ai massimi livelli.
 
Rinunciare a priori a comprendere se quanto andato in scena l’altro pomeriggio rientra, anche solo per ipotesi, in uno schema ampiamente collaudato diventa quindi esercizio obbligato. Quale che sia l’orizzonte politico all’interno del quale ci si muove.
Diversamente, evitando di inquadrare la questione da diverse prospettive, si rischia di perdere il quadro complessivo e fare il gioco del manovratore del caso. Chiunque esso sia. Il governo, i neofascisti o i rettiliani.
 
Perché a non porsi le giuste domande, nemmeno difronte ad eventi così inquietanti, si finisce per bersi qualunque stronzata propalata dai media a reti unificate. Un epilogo ben chiaro ad Hannah Arendt quando ci ammonì che “ il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.“

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il socialismo e' l'antidoto di Paolo Desogus Il socialismo e' l'antidoto

Il socialismo e' l'antidoto

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA di Michele Blanco Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA

Trump vuole fare pagare al mondo intero i debiti degli USA

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti