Rapiti due italiani in India. Scaduto l'ultimatum dei sequestratori maoisti
Non finiscono i problemi diplomatici per il governo italiano. Dopo che la Farnesina ha confermato il rapimento da parte di guerriglieri maoisti della guida turistica Paolo Bosusco e del medico missionario Claudio Colangelo avvenuto nello stato dell’Orissa nell’India orientale è ora il momento delle trattative. E’ scaduto difatti ieri l’ultimatum dei rapitori che hanno chiesto numerose condizioni per la liberazione dei due ostaggi. Questo Stato orientale dell’India vede da diversi anni una piccola guerra in atto tra le truppe ribelli maoiste ed il governo di Nuova Dehli.
Al momento le autorità indiane sembrano venire incontro alle richieste dei ribelli comunisti avendo anche deciso di interrompere l’operazione militare Green Hunt che da tempo l’esercito indiano attraverso forze speciali sta conducendo per reprimere e sgominare la guerriglia in quella zona. Tuttavia la situazione è delicata e viene seguita con molta attenzione sia dall’ambasciatore italiano a Nuova Dehli, Giacomo Sanfelice che dal Console Generale di Calcutta, Joel Melchiori. La Farnesina anche sul suo sito sconsigliava escursioni nelle zone rurali dell’Orissa, molto belle ma anche estremamente pericolose per via della lotta armata tra truppe maoiste ed esercito indiano. Forse la guida turistica che ben conosceva quei luoghi ha disatteso questo monito addentrandosi con il suo cliente all’interno. Si parla di foto scattate dai due italiani ad alcune donne, cosa severamente vietata dalle truppe maoiste. La vicenda inoltre potrebbe intrecciarsi con il caso dei due marò italiani in India creando una situazione di credito da parte delle autorità indiane nei confronti di quelle italiane.