Rapporto Cer - La geopolitica del petrolio
Come cambia, e come cambierà, il mercato mondiale dell’energia, durante la grande recessione che abbiamo davanti. A offrire interessanti chiavi di lettura è il rapporto del Cer – Centro Europa Ricerche analizza così lo scneario energetico globale, curato dall'analista di geopolitica e energetico Demostenes Floros, autore di "Guerra e Pace dell'energia" e noto ai lettori de l'AntiDiplomatico per un'intervista che ha riscosso molto successo recentemente.
In sintesi, ecco gli elementi principali dell’analisi. Siamo dinanzi alla più grande riduzione della domanda di petrolio mai verificatasi, e l’accordo OPEC plus plus raggiunto il 12 aprile 2020 riduce la sovrapproduzione evitando che i prezzi crollino sotto i 10 $/b, ma non riporta il mercato in equilibrio. Nella seconda metà del 2020, la domanda di petrolio della Cina supererà il livello pre crisi. Per un gigante che tornerà presto ad andare a gonfie vele, un altro vede scenari foschi davanti a se. I tagli Usa non sono vincolanti, ma il crollo del fracking allontana la leadership estrattiva di petrolio e gas, nonché il sogno dell’agognata indipendenza energetica.
Di contro l’Arabia Saudita non ripete gli errori del passato e si affida al proprio Fondo Sovrano, mentre la Federazione Russa fa leva sulla propria stabilità finanziaria e sulla flessibilità del rublo.
Il tutto, all’interno di un mercato dell’energia destinato a profondi cambiamenti: dalla proprietà privata si tenderà ad andare verso quella pubblica, ci saranno molte fusioni, e le compagnie statali e i Fondi Sovrani acquisteranno una centralità sempre maggiore.