Sala e quel disprezzo verso il sud tipico della peggiore destra
di Paolo Desogus
Quello che trovo sconcertante nel sindaco di Milano Sala non è solo non la proposta delle gabbie salariali per compensare, nelle sue intenzioni, i diversi livelli di reddito tra nord e sud. È sconcertante la concezione che questo politico da quattro soldi ha dell’Italia e del Mezzogiorno, concepiti solo alla luce della volontà del mercato, assunto a ragione mondo.
Sul piano nazionale non gli passa minimamente per la testa che le difficoltà di vivere in una grande città del nord possano essere superate con i servizi, con l’edilizia pubblica e con un programma di acquisto degli immobili da dare in affitto a prezzo calmierato (come accade ad esempio a Parigi). Che poi bisogna vivere nel sud per sapere quanto in realtà il costo sella vita aumenti quando non si hanno le infrastrutture, i trasporti e i servizi come nel nord.
Sul Mezzogiorno Sala nutre invece lo stesso disprezzo volgare e razzista di un leghista qualsiasi, per certi versi in modo persino peggiore di quello salviniano perché condito da una parvenza di modernità e civiltà.
Per lui come ormai per gran parte del Pd - vedi l’astro nascente di carta Bonaccini - il sud è perso, non ha speranza, la sua condizione di arretratezza è un dato di natura: meglio tagliare i ponti, ognun per sé, a meno che non ci sia da depredare il Mezzogiorno con speculazioni edilizie o con il turismo sanitario (altro frutto avvelenato della riforma del titolo V).
Prendiamone atto, il Pd di Sala, Bonaccini, Zingaretti è ormai la nuova destra che ha scelto di scendere sullo stesso terreno della competizione politica della Lega, cercando solo di rendersi più presentabile con qualche buona parola sui migranti, sull’ambiente e sulle questioni di genere. Naturalmente poi le politiche migratorie sono identiche a quelle passate di Salvini, anche se con meno clamore, sull’ambiente si concentra tutta la responsabilità sui comportamenti individuali e sulle questioni di genere si scatenano battaglie all’ultimo sangue sugli asterischi.