"Spero siano stati informati". Putin torna a rivolgersi alla NATO su attacchi in territorio russo
In un'intervista al giornalista russo Pavel Zarubin, Vladimir Putin torna a parlare delle possibili ritorsioni russe nel caso in cui vengano usati missili a lunga gittata NATO contro il territorio russo. Il presidente della Federazione russa, in particolare, ha dichiarato di sperare che l'Occidente abbia ascoltato "i suoi segnali su possibili attacchi missilistici ucraini a lungo raggio all'interno della Russia".
Queste le parole usate il 12 settembre:
“Non sono stato informato al riguardo. Spero che siano stati informati, perché ovviamente saremmo costretti a prendere delle decisioni anche individualmente”, ha detto quando gli è stato chiesto se l'Occidente avesse sentito le sue dichiarazioni in merito.
Il presidente russo - nel proseguo dell'intervista - ha sottolineato come non si tratta di stabilire se a qualcuno "abbia il permesso o meno di usare queste armi contro la Russia”. Putin ha ribadito che “le truppe ucraine non possono usare queste armi da sole ‘ e ’questo può essere fatto solo da specialisti dei Paesi della NATO, perché hanno bisogno di mezzi di ricognizione spaziale, che l'Ucraina naturalmente non ha, [...] hanno bisogno di specialisti che utilizzino questi dati per inserire gli incarichi di volo ed eseguire una serie di altre operazioni”.
“L'unica domanda è se si permetteranno di attaccare il territorio russo”, ha detto, assicurando che il ministero della Difesa russo sta già analizzando come rispondere a tali attacchi missilistici a lungo raggio e proporrà diverse opzioni.