"Stiamo vivendo la totale distruzione di tutto"

Radio Gaza, puntata 4. L'unica trasmissione in contatto diretto con il popolo di Gaza che resiste...

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"Stiamo vivendo la totale distruzione di tutto"

 

Radio Gaza - cronache dalla Resistenza

Un programma di Michelangelo Severgnini e Rabi Bouallegue 

In contatto diretto con il popolo di Gaza che resiste e che ha qualcosa da dire al mondo…

Puntata numero 4 del 18 settembre 2025.


Buona visione:


Alle 8 di mattina della giornata di oggi di 43 anni fa, alla periferia di Beirut, nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila terminavano 3 giorni ininterrotti di massacri compiuti dalle milizie falangiste libanesi con l’avallo del comando militare israeliano che coordinava le operazioni, durante l’invasione del Libano di quegli anni. 77 anni di colonialismo a mano armata hanno avuto i loro corsi e ricorsi. Al termine rimasero sul campo 3.500 vittime, donne, vecchi, bambini.

Quello scenario si sta ripetendo oggi a Gaza, dall’indomani del 7 ottobre 2023. Materialmente. Ma in questi ultimi giorni siamo sull’orlo di una catastrofe. L’esercito israeliano la sta provocando, la sta cercando, l’ha pianificata e si promette di utilizzarla come strumento per il conseguimento del proprio fine: l’espulsione finale della popolazione autoctona palestinese.

La resistenza sul campo sta mostrando tutto il suo coraggio nel frenare l’avanzata dell’IDF, ormai per le strade di Gaza città. La popolazione del nord è messa di fronte a una situazione senza scelta, quella di abbandonare tutto e muovere verso sud, con mezzi di fortuna o più spesso a piedi. Eppure, due dei nostri contatti sono ancora al nord, dentro Gaza città.

Lo stress psicofisico di questi giorni traspare dalla loro voce, dai loro respiri. 

 

<<Ho ricevuto la somma di 600 euro, il cambio equivale a 1100 shekel. Domani mattina ritireremo il denaro per poi partire verso l'accampamento ''Al Maghazi’', dove qualche giorno fa è stato aperto un nuovo accampamento, lì pianteremo una nuova tenda per dar rifugio a una famiglia che ha dovuto vendere tutti i suoi averi, persino i suoi cellulari per potersi comprare una tenda senza raggiungere la somma che necessitavano, però grazie al mio carissimo amico Rabi che è stato di grande aiuto e sostegno domani compreremo una nuova tenda e daremo così rifugio a questa famiglia.

Buona sera amico mio, vorrei brevemente raccontare cosa è successo a Gaza dal 2 Marzo, da quando la guerra ha ripreso il suo corso, per la terza volta, nella striscia di Gaza, e sopratutto a Gaza città. Il 2 Marzo sono stati chiusi i valichi e imposto un divieto d'ingresso a tutte le merci per un periodo di 6 mesi da allora a Gaza non è entrato nulla. i prezzi hanno cominciato a salire, il cibo a scarseggiare dando inizio a una tremenda carestia durante questo periodo i prezzi delle merci sono saliti alle stelle, se mai erano disponibili causando un enorme stress economico alle persone. Questi sei mesi ha esaurito le risorse materiali delle persone molte persone hanno venduto tutti i loro averi per poter comprare della farina e sfamare i propri figli abbiamo vissuto sei mesi durissimi per via della carestia, la gente è emaciata e ha perso diversi chili del loro peso corporeo e la morte ha iniziato ad impossessarsi dei loro corpi. A Gaza città sono morte 200 persone per via della carestia in seguito è sopraggiunta l'operazione (militare) israeliana che si è abbattuta su Gaza città provocando lo sfollamento della sua popolazione verso Sud. Oggi, alla popolazione di Gaza, dopo essere stata indebolita dalla carestia, gli viene chiesto di spostarsi verso Sud, con il prezzo delle tende che arriva a costare 1000 dollari. A Gaza, il prezzo di una tenda parte da 500 dollari, più altri 500 per percorrere la strada da Gaza città al centro (della Striscia). La situazione è drammatica per le famiglie, siamo usciti da una carestia e adesso affrontiamo uno sfollamento che ci sta costando caro e le tende non entrano a Gaza dal 2 Marzo. Le tende disponibili sono poche e non bastano per tutti, per questa ragione costano veramente tanto.

Gaza città: la città fantasma. La mattina a Gaza città iniziano con i bombardamenti contro edifici residenziali, torri, palazzi in seguito carri armati, cannoni d'artiglieria, droni, iniziano a bombardare ogni giorno lo viviamo tra carri armati, aerei, distruzione e demolizioni di edifici, bombardamenti continui aerei che colpiscono zone residenziali viviamo questa situazione quotidianamente per colpa dello sfollamento da Gaza Città, diretti verso Sud la situazione è difficile, drammatica, necessita molto lavoro, molti sforzi. Anche le auto risparmiate da questi due anni di guerra, dai bombardamenti, dalla distruzione, sono molto poche e oltre alle auto per poter trasportare la gente da Gaza città alle zone centrali o nel Sud c'è bisogno di altro: grosse somme per sostenere i costi del trasporto da Gaza città verso Sud comprarsi una tenda, trovarsi un luogo (dove stare), permettersi un bagno la situazione è veramente drammatica. Quando stavo registrando (dei messaggi) si udivano gli spari degli aerei nella zona dove vivo speriamo che Dio ci protegga per poter aiutare tutti qui, fornendogli tende e passaggi verso zone meno pericolose. Non posso dire ''sicure'' perché nella striscia di Gaza non esistono zone sicure, però zone meno pericolose rispetto a Gaza Città e all'accampamento di Al Shaty.

Proprio adesso i carri armati israeliani stanno avanzando su tre fronti, diretti verso la zona Occidentale di Gaza Città. Verso la zona di Al Karama, la Zona di Al Shaftawy e la zona di Sheikh Al Radhwan, nella terza Via. I palestinesi di Gaza capiranno che... l’80% del territorio di Gaza Città è sotto il fuoco dell'esercito israeliano al punto che il boato delle esplosioni e dei bombardamenti raggiungono tutti i territori della Palestina occupata e di Israele. Un rumore (dei boati) fuori dal comune i miei bambini si sono appena svegliati e siamo nella stessa stanza, rannicchiati in un angolo per via del boato dei bombardamenti che continuano dalle 10 di questa sera>>.

 

Siamo arrivati oggi al 90° giorno di campagna “apocalisse Gaza”. Abbiamo raccolto finora 89.158 euro, ricevuti da 1.211 donazioni, di cui 88.565 già inviati a Gaza. Tra il nord e il sud della Striscia, come detto, è in corso un vero e proprio esodo. Abbiamo ricevuto una fotografia. In questi giorni che vorremo mostrarvi. Non servono commenti.

I costi dei trasporti sono saliti alle stelle e chi non può permetterselo ha due scelte: rimanere a morire, o marciare per non morire.

Grazie alle vostre generose donazioni siamo riusciti ad aiutare i nostri contatti e molta altra gente ad affrontare i costi necessari per il viaggio verso Sud, ma i prezzi sono tornati a salire e c'è bisogno di tutto il vostro sostegno per aiutare quanta più gente possibile ad andarsene dalle zone più pericolose di Gaza Città.

I costi da coprire riguardano il mezzo per il trasporto della famiglia e dei pochi averi rimasti, l’acquisto di una nuova tenda, talvolta persino l’affitto dei metri quadri di terreno o di marciapiede dove poter piantare la tenda.

Senza contare l’acquisto di cibo. Noi ce la stiamo mettendo tutta e confidiamo nel vostro sostegno.

 

<<Che la pace sia su di voi, gli abitanti sono costretti ad evacuare verso Sud, il Sud (della striscia) non è sicuro ma non hanno nessuna altra scelta se non partire sotto i bombardamenti con una mano trasportano i propri figli, con l'altra trasportano quel poco che gli rimane di beni personali. I loro cuori sono carichi di paura, niente auto, niente soldi, nessun rifugio, la gente trasporta i loro stracci con dei carri in legno, oppure le abbandonano con le ruote rotte. La strada è lunga e il freddo è pungente, i bombardamenti non hanno misericordia, non ci sono abbastanza tende, e cibo che sazia gli affamati. Dove andranno? Chi gli aprirà la via della salvezza? Chi li salverà dalla morte che avanza da tutte le direzioni?>>.

 

Il 15 settembre scorso si è tenuto a Doha il vertice straordinario arabo-islamico, cui hanno preso parte la Lega Araba e l'Organizzazione della Cooperazione Islamica. L'incontro è stato urgentemente convocato in seguito all'attacco aereo israeliano contro la leadership di Hamas in Qatar, il 9 settembre scorso.

Nella dichiarazione finale si condanna la brutale aggressione di Israele e poco più. Questa moderazione, crediamo, è prova più di cautela, che di servilismo. Ma, comunque sia, anche la cautela oramai non può essere giustificata di fronte alla pulizia etnica che si profila all’orizzonte.

Tuttavia, la vera Resistenza non è quella dei vertici delle delegazioni ospitate nel Golfo, e non è del tutto nemmeno la Resistenza che migliaia di giovani ragazzini palestinesi stanno opponendo in queste ore tra le strade di Gaza città contro uno degli eserciti meglio armati al mondo. La vera Resistenza è anche quella dei civili che di fronte al genocidio e alla pulizia etnica riescono ancora a dire: “noi non ce ne andremo, noi resteremo qui fino alla morte”.

 

<<Che la pace sia su di te caro Rabi, grazie a Dio oggi sono stata al mercato e ho comprato, Dio sia lodato per i suoi favori e li ho distribuiti a chi ne aveva bisogno e che Dio ve lo ripaghi. E' molto difficile trovare mezzi di trasporto per andare al mercato qui lo sfollamento è incredibile, la gente arriva da Gaza Città. Macchine, furgoni arrivano cariche di persone la situazione della gente è veramente triste, per non parlare del boato delle esplosioni, dei bombardamenti, il rumore degli aerei. Che Dio ci assista con questa esistenza, che Dio ripaghi tutte le vostre buone azioni, grazie a te fratello Rabi, e ringrazia anche Michelangelo.

La situazione a Gaza è drammatica. La situazione è indescrivibile. Solo chi vive a Gaza sa cosa sta succedendo, nemmeno i Media possono raccontare quello che vediamo. L’occupazione bombarda torri, edifici, accampamenti, per costringere la gente ad andarsene però c'è gente che non vuole andarsene da Gaza, preferiscono spostarsi da un punto a un altro pur di non lasciare la loro zona di residenza sono quindi obbligati a lasciare il Nord per recarsi a Sud (della Striscia), e le scene dello sfollamento sono veramente strazianti. Furgoni, auto... scene veramente strazianti volti accigliati, le lacrime agli occhi, le loro condizioni sono indescrivibili, io vivo vicino al mare, a Tabet al Nuiri, una zona di passaggio per le auto dirette verso il Centro, verso Khan Younis quando vado al mercato vedo queste scene, oggi quando mi sono recata al mercato per fare compere le auto e la gente non sapevano dove mettere i loro averi le tende vengono piantate dove c'è spazio. Lungo le autostrade, nelle terre, lungo le vie, una situazione straziante. Quando vedi certe scene ti metti a piangere per il dolore. Noi abbiamo sperimentato lo sfollamento sulla nostra pelle. Siamo andati a Rafah, ci hanno sfollati, per poi tornare di nuovo nel Centro (della Striscia) l'occupazione ci sta sfollando cosa devo dirti. La situazione è veramente drammatica, mi auguro che questo sterminio, questi bombardamenti cessino, che la vita a Gaza torni come prima, e viviamo un’esistenza di pace, e che i bambini vivano una vita di pace. Che Dio ci assista, e che Dio vi ripaghi.

In questo momento l'occupazione sta sviluppando un piano, ed è quello dell'emigrazione forzata. Adesso a Gaza Città sta demolendo torri e edifici residenziali per costringere il popolo di Gaza Città ad andare nelle zone centrali o a Khan Younis dopo che la gente si sarà ammassata nelle zone centrali o a Khan Younis, il suo piano prevede un trasferimento forzato con navi e aerei ma dove possiamo andare? E' qui che rimarremo, non abbiamo un altro luogo dove andare, dove vogliono portarci? Nessun Paese vorrà accogliere Palestinesi da Gaza, nessun Paese è disponibile ad accoglierci e poi perché dovremmo andarcene da Gaza? Questo è il nostro Paese, è l'occupazione che se ne deve andare da Gaza. Il piano di emigrazione forzata fallirà nessuno vuole andarsene via da Gaza, anche a costo della nostra vita, noi non c'è ne andremo. Questo è il nostro Paese, e noi resisteremo fino alla morte.

Il popolo di Gaza non è sottomesso. Non siamo mai stati sottomessi. A Gaza si stava bene, la gente che veniva da fuori erano nostri ospiti, c'erano edifici, negozi, il mare, lavoro a Gaza si stava bene. La gente non aveva bisogno di nessuno, la gente stava bene, era felice con un po’ di pasta, del the o del caffè. Perché la gente chiede aiuti dall'estero? Perché qui non c'è lavoro, Gaza è paralizzata, non c'è più lavoro, non ci sono più edifici. La gente è gettata in mezzo alla strada. Chi ha una famiglia come potrà sfamarla? Chi ha una persona malata come la curerà? Chi non ha una casa dove abiterà? La situazione a Gaza è difficile, per questo la gente chiede aiuti, noi non stiamo mendicando, e gli Europei non devono avere un idea sbagliata di noi e comunque non tutti gli europei sono uguali, abbiamo amici che ci capiscono, sanno cosa vogliamo, ci vogliono bene e ci sostengono, ma c'è gente che ci accusa di usare internet per mendicare denaro e aiuti noi prima non abbiamo mendicato denaro, eravamo felici, Gaza era una delle città più belle guarda come era prima della guerra, per via delle sua bellezza e dei suoi edifici era paragonabile agli Emirati Arabi ma la guerra e l'occupazione ha distrutto tutto, l'ha trasformata in macerie, non ci sono più fabbriche, scuole e Università sono state distrutte, non c'è più nulla. Il medico, prima era benestante, oggi è costretto a rincorrere un autopompa per farsi dare dell’acqua. La situazione a Gaza è drammatica, noi non siamo mendicanti noi chiediamo il loro aiuto per sostentarci, la questione è molto semplice. Grazie mille caro Rabi>>.

 

La Resistenza di queste ore a Gaza città non è solo quella armata. C’è una resistenza parallela, composta da volontari civili che sono accorsi per dare sostegno alla popolazione. Una ragazza con cui siamo in contatto, sfidando la stanchezza e la paura, ha deciso di andare a Nord per dare il suo contributo, in qualsiasi modo. Se ci fossero ancora riconoscimenti credibili al mondo, il più grande andrebbe a persone come lei, che stanno sfidando la morte a mani nude, per il proprio popolo.

 

<<Che la pace sia su di te, L'attuale situazione dell'accampamento di Al Shaty, che si ritrova nella Striscia di Gaza. Questo accampamento è considerato tra i luoghi più sovrappopolati, il numero più alto di sfollati si trova nell'accampamento di Al Shaty, perché? Le Scuole dell'URNWA, la Scuola della zona di Al Suidi, nel mercato, tutte si trovano nell'Accampamento di Al Shaty, un numero molto alto di sfollati si trova in questo accampamento, purtroppo, all'inizio bombardarono tutti gli edifici presenti in questo quartiere, bombardamenti contro case. Le case nell'accampamento di Al Shaty sono una fianco all'altra e sono state bombardate molte case in zone densamente popolate come Al Sough. Sono state bombardate anche le Scuole della varie agenzie.

E i bombardamenti in queste zone sono continuati e un numero molto alto di persone sono state sfollate. Ci sono nuclei familiari che sono stati informati mezz'ora prima. Le famiglie non hanno tempo di raccogliere le proprie cose e ciò di cui hanno bisogno, finendo ad attendere in un punto lontano il bombardamento. Le condizioni dello sfollamento sono drammatiche. 

Non ci sono mezzi di trasporto. Quando la gente fugge senza bagagli per raggiungere il Sud in auto deve spendere almeno 2/3000 shekel, equivalenti a 1000 euro da voi, e inoltre i furgoni per trasportare i bagagli non sono sempre disponibili e le famiglie e i loro bagagli rimangono ad aspettare per strada per tutto il giorno, ma a volte di notte riescono a trovare un passaggio, la situazione è drammatica. Nell'accampamento di Al Shaty sono poche le famiglie che sono partite, I mercati purtroppo sono chiusi. Non ci sono merci, persino la zona di distribuzione aiuti nel Nord, punto Zekim, è stato chiuso, anche i servizi idrici sono stati interrotti, la rete internet è molto debole, tutti i servizi vitali essenziali che mantenevano le persone in vita sono state compromesse..

Tutta questa situazione rappresenta una forma di pressione per costringere l'essere umano allo sfollamento, inoltre un’altra forma di pressione sono i bombardamenti, ahimè sono state bombardate case, abitazioni, strade, mercati, persino le scuole le scuole delle varie agenzie sono state bombardate. Tutti i palazzi, le torri, tutto è stato bombardato. Ci sono un sacco di morti e feriti e l'ospedale Al Shifa è il più vicino all'accampamento Al Shaty anche i feriti sono stati sfollati dall'ospedale Al Shifa verso altri ospedali per via di un operazione capitata questa notte, io ero testimone in quanto facevo la volontaria presso l'ospedale Al Shifa, nel reparto chirurgia.

Alle 4:30 all'alba l'ospedale Al Shifa è stato esposto ai colpi di un drone ci sono stati degli spari da parte di forze speciali, non sapevamo da dove arrivavano. I colpi erano violenti e continui. Colpivano i muri dell'ospedale non so come descriverti la drammaticità della situazione, le urla degli ammalati, dei feriti, dei bambini. La situazione era veramente drammatica. Lo staff (dell'ospedale) cercava di contenere la loro paura.

Purtroppo anche le persone in salute soffrono il problema dello sfollamento verso il Sud perché non ci sono mezzi di trasporto e sono costretti a viaggiare da Nord al Sud di Gaza a piedi, immagina cosa vuol dire questo per un ferito, oppure per chi ha un piede o una mano amputata, o chi soffre di una ferita grave buona parte delle ferite. Per quello che stiamo vivendo non esistono ferite lievi sono tutte ferite gravi che si traducono in amputazioni,  casi veramente difficili quindi immagina la difficoltà di questo ferito durante lo sfollamento, oppure quando vuole andare in un ospedale nel Sud. Immagina le sue difficoltà, stiamo vivendo condizioni molto difficili, drammatici. Io ogni giorno piango per loro perché ci sono famiglie che hanno molti bambini, anche I feriti. Se io verrò sfollata verso una zona del Nord. Non ci sono zone sicure, perché buona parte delle zone sono state assediate, quindi per le persone non c'è altra scelta che andare verso Sud.

Un altro problema di cui soffriamo è quella della liquidità (di denaro). In questo momento nel Nord della Striscia della Gaza dove mi trovo, non riesco a trovare nessuno che non abbia ottenuto della liquidità con grande difficoltà, se mai si trova liquidità. Ad esempio quando ritiri del denaro dall'agente di cambio, la commissione raggiunge il 37%, di recente la commissione ha raggiunto il 25%, adesso ha raggiunto il 37%, che Dio sia lodato, le difficoltà sono ovunque, stiamo affrontando molte sfide. Che Dio sia lodato, e se Dio vorrà saremo pazienti e saldi ed io sono sicura che Dio ci darà di meglio, se Dio vorrà, Lui ci aiuterà a vincere, chiedo sempre a Dio di farci rimanere saldi e rafforzare la nostra fede, perché in queste condizioni abbiamo bisogno di rimanere saldi e pazienti, che Dio riempia i nostri cuori di pazienza perché ciò che stiamo vedendo è veramente drammatico. Noi viviamo con grande paura. Ad esempio ci ritroviamo in un luogo e non sappiamo da dove arriverà un bombardamento, quale sarà il nostro destino oggi tra un ora, la mattina dopo, non lo sappiamo>>.

 

Il prossimo messaggio è arrivato nelle ultime ore. Gaza città è sotto pesanti bombardamenti. Chi si è rintanato tra i palazzi ancora in piedi, sa che se dovesse sopravvivere, non dimenticherà mai queste ore.

Ci rivolgiamo a chi è in ascolto: se qualcuno avesse la possibilità non dico di bloccare tutto, ma almeno di fare qualcosa, questo è il momento. Anche se è già troppo tardi, dopo sarà ancora più tardi.

 

<<Ecco amico mio, quello che sta succedendo da questa mattina è la demolizione della città sulla testa dei propri abitanti. Quello che sta succedendo a Gaza è la distruzione di tutto ciò che c'è a Gaza, distruzione degli edifici, case, scuole, tutto stiamo vivendo una situazione. Stiamo vivendo la totale distruzione di tutto, la gente vive per strada, non sanno come trasportare i loro averi nel Sud, i prezzi dei trasporti aumentano vertiginosamente e la gente come andare a Sud, amico mio, salvate ciò che rimane di Gaza salvate la gente dalla strada, l'inverno è in arrivo e non risparmierà nessuno>>.

 
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Radio Gaza è un programma a cura di Michelangelo Severgnini e Rabi Bouallegue.

 

Per donazioni: https://paypal.me/apocalissegaza

FB: RadioGazaAD

 

“Una giornata a Gaza”

https://www.youtube.com/watch?v=2kDDCHQvZ44&t=39s

 

“Pentoloni per Gaza”

https://www.youtube.com/watch?v=yoOuewWBCH8

 

“Donne di Gaza”:

https://youtu.be/O3d8EkCdXJQ

 

“Lenticchie e acqua fresca per le retrovie di Gaza”

https://www.youtube.com/watch?v=YGHGmcSnM5k

 

Il promo di Radio Gaza: 

https://www.youtube.com/watch?v=xI_NM5QVBBg

 

Radio Gaza puntata 01:

https://www.youtube.com/watch?v=gO15guUmkaw&t=2s

 

Radio Gaza puntata 02:

https://www.youtube.com/watch?v=Vl1CvdGCQIs&t=63s

 

Radio Gaza puntata 03:

https://www.youtube.com/watch?v=ugfc80t96cs



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