Trump: "Vogliamo la democrazia in Venezuela. E lo vogliamo subito". Ergo?

Trump: "Vogliamo la democrazia in Venezuela. E lo vogliamo subito". Ergo?

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di Attilio Foliero - Umbvrei


Oggi, ancora una volta il Presidente USA, Donald Trump è intervenuto sul Venezuela. Come riportato poco fa da Televideo RAI, Trump ha detto: "Vogliamo che sia restaurata la democrazia e la libertà in Venezuela, e lo vogliamo subito".


Ovviamente i governanti statunitensi quando parlano di democrazia intendono riferirsi al loro concetto di democrazia, in cui tutto il potere è nelle mani degli oligarchi e il popolo escluso totalmente e rilegato in miseria e quando parlano di libertà intendono la libertà di appropriarsi al minor prezzo possibile (ossia rubando) di tutte le risorse del Venezuela, come facevano prima dell'avvento di Chávez e come fanno con le risorse degli altri paesi poveri del mondo.



A margine dell'Assemblea Generale dell'ONU, Trump si è incontrato con i Leader Latinoamericani, ai quali ha chiesto la massima collaborazione per affrontare la crisi venezuelana.


Sembra chiaro a questo punto che gli USA hanno tutta l'intenzione di iniziare una guerra contro il Venezuela, ma questo era evidente fin dal momento in cui Obama emana il decreto con cui dichiara il Venezuela "una minaccia straordinaria  e inusuale per gli interessi degli Stati Uniti".  Così come era chiaro quando, lo scorso 25 agosto, Donald Trump emana le sanzioni contro il Venezuela, che all'atto pratico si stanno dimostrando come le più crudeli sanzioni mai emanate nella storia.


Sembra anche altrettanto chiaro che gli USA, consapevoli dell'alto costo politico, economico e sociale di una guerra in Sud America, stanno cercando di coinvolgere in questa iniziativa altri paesi dell'America Latina.

Indubbiamente la Colombia è il principale alleato USA nella regione e tutto lascia presagire che un possibile attacco al Venezuela possa arrivare dalla Colombia, paese disseminato di basi e armi statunitensi.

Si comprende anche la necessità di pacificare la Colombia, di porre fine alla più che cinquantennale guerra civile interna. Già firmata la pace con la FARC, in questo momento è in corso una trattativa per firmare la pace anche con l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Il prossimo 1 ottobre, in vista di questa firma, scatta la tregua unilaterale da parte dell'ELN.

La pacificazione della Colombia ha obiettivi economici e militari; da un lato frenare l'espansione economica della Cina e dall'altro lato impedire ai guerriglieri armati (della FARC e dell'ELN) un loro possibile intervento a difesa del Venezuela, in un eventuale attacco dall'esterno; quindi con la pace ed il disarmo di questi guerriglieri viene a mancare la possibilità che questi gruppi possano intervenire in difesa del Venezuela. Inoltre era indispensabile pacificare il pace per avere a disposizione tutto l'esercito colombiano; quindi, adesso l'esercito colombiano, liberato dagli impegni di guerra interna, potrebbe essere impiegato in azioni esterne. 

Comunque è possibile che un eventuale attacco al Venezuela non avvenga con gli eserciti ufficiali (di Colombia, degli USA e/o di altri paesi), ma attraverso gruppi di paramilitari, come avvenuto in Ucraina, Siria, e Libia.

Attenzione dunque al Venezuela (ed all'America Latina) che potrebbe ritrovarsi molto presto coinvolto in una guerra.

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