Volo MH17, la subdola manipolazione di Open

Volo MH17, la subdola manipolazione di Open

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Un nuovo caso di disinformazione attuato da Open è meno spudorato ma altrettanto infido degli altri: manipola le informazioni giocando sui nomi.

Come noto, il 17 luglio del 2014 il volo Malaysia Airlines MH17 venne abbattuto sui cieli dell’Ucraina: faceva la tratta Amsterdam-Kuala Lumpur (Malaysia). Ovviamente Open imputa l’abbattimento ai ribelli del Donbass pur non avendo solidi riscontri, già questo da la misura del livello di serietà professionale della testata. La cosa più infida è però un’altra, cioè il creare ambiguità sul fatto che ci sia stata una sentenza della Corte Penale Internazionale di condanna dei miliziani del Donbass, cosa assolutamente non vera.





Come detto, il volo in questione partiva da Amsterdam e delle 298 persone a bordo ben 193 erano olandesi. Quindi è ovvio che la magistratura olandese aprisse una inchiesta. Questa purtroppo si è appena conclusa con una sentenza politica di condanna della Resistenza del Donbass. Un qualcosa di meschino ma che si inserisce con coerenza nel clima di guerra in cui viviamo.

La mistificazione operata da Open è di parlare di sentenza emessa dalla “Corte dell’Aja”. Così facendo si lascia intendere che la sentenza sia della Corte Penale Internazionale, comunemente chiamata proprio “Corte dell’Aja”. In questo modo si vorrebbe far credere che un organismo sovranazionale abbia espresso una condanna nei confronti della Resistenza del Donbass, ma ciò è falso. Si tratta di una sentenza di un tribunale olandese che ha giudicato sulla morte di suoi cittadini.

Purtroppo, proprio Open è fact checker di Facebook per le fake news. Farà autocritica?

Alberto Fazolo

Alberto Fazolo

Alberto Fazolo. Laureato in Economia, esperto di Terzo Settore e sviluppo locale. Giornalista. Inizia l'attività giornalistica testimoniando la crisi del Kosovo e la dissoluzione della Jugoslavia. Ha trascorso due anni in Donbass, profondo conoscitore delle vicende ucraine. Attivo nei movimenti di solidarietà internazionalista, soprattutto in contrasto con le operazioni di "Regime change".

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