Grecia: banche chiuse e controlli sui capitali fino al referendum
In un discorso trasmesso alla televisione greca domenica sera, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha annunciato la chiusura, a partire da oggi, delle banche e della borsa di Atene e l'introduzione di controlli sui capitali, ha spiegato che la Banca centrale greca è stata costretta a raccomandare un giorno festivo e l'introduzione di controlli sui capitali, e ha accusato la BCE, e le altre istituzioni, di aver tentato di ostacolare il referendum indetto per domenica prossima. "I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa", ha detto il premier greco, che ha invitato i greci a rimanere calmi dicendo che i depositi sono al sicuro e che le pensioni e gli stipendi verranno pagati.
Le banche, come si è appreso in seguito, rimarranno chiuse fino a lunedì 6 luglio, ossia fino a dopo il referendum indetto dal goveno greco per rimettere alla volontà del popolo greco la decisione sul se accettare o respingere le proposte presentate dai creditori del paese.
In mattinata, sulla Gazzetta Ufficiale del governo greco è stato pubblicato il decreto che introduce i controlli di capitale da imporre nel paese. I prelievi dai bancomat fino al 6 luglio saranno limitati a 60 euro al giorno per ogni carta.
Ieri, il presidente statunitense, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sugli sviluppi della situazione in Grecia. "E' di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all'interno dell'Eurozona", ha riferito la casa Bianca.
In un' intervista alla Bild riportata da Repubblica, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha dichiarate che "I vertici dell' Unione Europea a Bruxelles non sono in grado di adottare iniziative politiche. I capi di governo dell' Unione europea devono agire. E tra loro è la cancelliera Merkel, in quanto rappresentante del Paese più importante, ad avere in mano le chiavi per evitare una fine terribile di questa crisi. Spero che le usi".
"Se l' Europa permetterà che accada un simile disastro solo per umiliare il nostro governo e nonostante le caute, moderate, concilianti proposte venute da parte nostra, allora gli europei non potranno non porsi la domanda sollevata dal capo del governo italiano di fronte al clamoroso fallimento sulla questione dei profughi: 'È questa l'Europa che vogliamo?'".