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AP: Per la CIA dopo la “guerra al terrore” la priorità è contrastare la Cina
Foto Reuters
Il vicedirettore della CIA ha rivelato durante un recente incontro a porte chiuse che, mentre l'agenzia intende continuare a "combattere i gruppi estremisti" nell'Asia occidentale, i loro soldi e le loro risorse saranno impiegati per contrastare l'ascesa della Cina.
Secondo un rapporto dell’Associated Press, durante un incontro di diverse settimane fa, il vicedirettore della CIA David Cohen ha chiarito che la "priorità assoluta dell'agenzia di spionaggio è cercare di capire e contrastare meglio Pechino".
"Il Congresso ha spinto la CIA e altre agenzie di intelligence a fare della Cina una priorità assoluta... Spingere risorse verso la Cina ha richiesto tagli altrove, anche nell'antiterrorismo", hanno riferito ad AP diversi funzionari che hanno familiarità con la questione a condizione di anonimato.
"All'interno dell'agenzia, molti ufficiali stanno imparando il cinese e stanno passando a nuovi ruoli incentrati sulla Cina", si precisa nell'articolo.
Dopo il disastroso ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan un anno fa, la Casa Bianca ha ridotto i suoi commenti pubblici sui presunti sforzi antiterrorismo, concentrandosi invece maggiormente sulle minacce politiche, economiche e militari poste da Cina e Russia.
Il cambiamento di priorità è sostenuto da molti ex ufficiali dell'intelligence e legislatori sia democratici che repubblicani, i quali sostengono che ci sono ritardi sul contrasto a Cina e Russia. Ciò include persone che hanno prestato servizio in Afghanistan e altre missioni contro al-Qaeda e altri gruppi terroristici.
Il rappresentante Jason Crow, un ex ranger dell'esercito che ha prestato servizio in Afghanistan e Iraq, ha lamentato che gli Stati Uniti siano stati eccessivamente concentrati sull'antiterrorismo negli ultimi anni.
"Una minaccia esistenziale di gran lunga maggiore sono la Russia e la Cina", ha ricordato Crow, un democratico del Colorado che fa parte dei comitati dei servizi segreti e dei servizi armati della Camera. C’è un passaggio importantissimo che rende l’idea, la base delle guerre nordamericane, quando avverte che i gruppi terroristici, "non distruggeranno lo stile di vita americano... come può fare la Cina".
In nome di questo “stile di vita” gli statunitensi distruggono popoli ed ecosistema e si pongono come baluardi sia dei diritti umani che nella difesa del Pianeta. Ricordarlo sempre!
Comunque, questa nuova strategia geopolitica è stata più evidente la scorsa settimana, quando la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi si è recata a Taiwan con una mossa provocatoria che ha fatto infuriare Pechino.
Subito dopo la visita di Pelosi, la Cina ha iniziato vaste esercitazioni militari intorno all'isola autogovernata di Taiwan, che includevano il lancio di diversi missili balistici a corto raggio e il dispiegamento di un totale di 66 aerei e 14 navi da guerra.
La mattina dell'8 agosto, Pechino ha annunciato che le esercitazioni nei mari e nello spazio aereo intorno a Taiwan sarebbero state estese, con particolare attenzione alle operazioni antisottomarino e di assalto marittimo.
La visita di Pelosi ha sollevato l'allarme in tutto il mondo sul fatto che Washington sarebbe stata disposta a trascinare la Cina in un conflitto simile a quello in corso in Ucraina, dove l'agenda espansionistica della NATO si è trasformata in guerra a febbraio.
Il conflitto che ne è seguito ha visto la Casa Bianca incanalare decine di miliardi di dollari in assistenza militare all'Ucraina, mentre gli Stati Uniti si occupano dei livelli di inflazione più alti degli ultimi quattro decenni.
Le sanzioni occidentali alla Russia hanno anche avuto l'effetto indesiderato di rafforzare il rublo e la cooperazione tra i presunti nemici di Washington.