Brasile e Colombia contro la NATO: il Sud globale alza la voce
Negli ultimi giorni, la voce del Sud globale si è alzata forte contro le politiche aggressive della NATO. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato l’intenzione di far uscire la Colombia dall’accordo con l’Alleanza Atlantica, denunciando duramente il sostegno europeo e statunitense a Israele nella guerra contro Gaza. "Come possiamo stare dalla parte di eserciti che lanciano bombe sui bambini?", ha chiesto Petro, invocando la fine delle esportazioni di carbone verso Tel Aviv e promuovendo un’alleanza tra paesi latinoamericani e africani contro il neocolonialismo occidentale.
Allo stesso tempo, il Brasile ha respinto con fermezza le minacce del nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, che ha paventato sanzioni secondarie contro i paesi BRICS (tra cui Brasile, India, Cina e Russia) per l'acquisto di petrolio russo. L’ex ministro degli Esteri e consigliere del presidente Lula, Celso Amorim, ha definito le dichiarazioni di Rutte “inopportune e assurde”, sottolineando che il Brasile non fa parte della NATO e non intende entrarvi. Questi segnali indicano un cambiamento profondo negli equilibri globali: il mondo non è più disposto a farsi dettare regole da un Occidente che predica pace ma arma guerre. La richiesta di un nuovo ordine internazionale, equo e multipolare, è sempre più urgente.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati