Caso Epstein e Mossad. L’accusa di Tucker Carlson all'amministrazione Trump

Traduzione integrale dell'intervento del noto giornalista USA durante la conferenza Turning Point USA in Florida

11216
Caso Epstein e Mossad. L’accusa di Tucker Carlson all'amministrazione Trump

 

Quasi cinque anni dopo la morte di Jeffrey Epstein, il caso che ha scosso l’élite globale rimane un groviglio irrisolto di segreti, ricatti e scomode verità nascoste. Il noto giornalista Tucker Carlson, durante un intervento alla conferenza Turning Point USA in Florida, ha accusato apertamente le autorità statunitensi di voler "mettere a tacere" chiunque cerchi di far luce sulla vicenda.

Epstein, finanziere legato a potenti di tutto il mondo, fu arrestato nel luglio 2019 con l’accusa di sfruttamento sessuale di minori. La sua morte in cella – ufficialmente un suicidio – solo un mese dopo ha spento le indagini giudiziarie, ma non i sospetti. "Epstein era un maniaco sessuale che abusava di ragazze. Lo sapevamo tutti", ha detto Carlson. "Ma perché il governo ha archiviato il caso con tanta fretta? Perché chi fa domande viene zittito con un ‘Caso chiuso, complottista’?" Secondo Carlson, la riluttanza delle istituzioni a indagare sulle connessioni di Epstein – che includevano ex presidenti, miliardari e celebrità – suggerisce un insabbiamento sistematico. Il giornalista è andato oltre, ipotizzando persino legami con servizi segreti stranieri, menzionando esplicitamente Israele. "Se fosse stato un criminale qualsiasi, avremmo avuto risposte. Invece, ogni domanda viene censurata", ha denunciato. "Chi cerca la verità non dovrebbe essere bollato come complottista, ma sostenuto. Perché senza giustizia, non c’è democrazia".


Abbiamo tradotto il suo intero intervento. Buona visione:

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo? di Giuseppe Masala Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta" di Michelangelo Severgnini Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La propaganda distrugge di Michele Blanco La propaganda distrugge

La propaganda distrugge

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti