"Chiudiamo il profitto. Apriamo le scuole". Ministro Azzolina, la Dad non ha mai funzionato

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"Chiudiamo il profitto. Apriamo le scuole". Ministro Azzolina, la Dad non ha mai funzionato

 

di Agata Iacono

 

Intensa giornata di protesta per le scuole di Roma. Tra mobilitazioni in piazza, lezioni alternative all'aperto e sciopero dalla didattica a distanza, studenti e docenti continuano ad alzare le voce contro istituzioni locali e governative. L'Assemblea permanente delle scuole di Roma ha dichiarato in una nota: "Le proteste che stanno investendo le scuole secondarie in questi giorni rappresentano solo la punta dell’iceberg del dramma che stanno vivendo studenti, famiglie, insegnanti in tutta Italia ormai da quasi un anno. In tutte le fasi della pandemia, nonostante le continue richieste dei lavoratori della scuola, dei genitori e degli studenti di stanziare fondi per mettere in sicurezza le scuole, sia il Governo che gli Enti locali hanno agito come se il problema non esistesse. Lo Stato non è riuscito a gestire un completo tracciamento nelle scuole, non ha garantito tamponi in tempi brevi, non ha risolto il problema dei trasporti, non ha ridotto il numero di alunni per classe semplicemente perché ha sottovalutato, ha deciso di non agire, coprendosi dietro l’opzione DAD per le superiori ed imponendo, invece, per la scuola del primo ciclo sempre la presenza senza garantire le condizioni di sicurezza".

E aggiunge: "La scuola in presenza del primo ciclo è rimasta in presenza non sulla base di un sacrosanto principio educativo ma semplicemente perché tenendo aperte molte attività economiche non ci si poteva permettere di chiudere le scuole".

 

Di fatto, anche le scuole con didattica di presenza, dagli asili nido alle medie inferiori" hanno aperto a singhiozzo, con intervalli di 15 giorni per ogni docente o alunno positivo, senza peraltro garantire ai genitori a casa che lavorano in smartworking il diritto ad usufruire del congedo parentale covid retribuito (altrimenti comunque coperto solo per il 50% dello stipendio).

"Se siamo in questa situazione difficile è perché il Governo e la ministra Azzolina innanzitutto non hanno voluto prendere in considerazione nessuna delle proposte che erano state formulate già nel mese di giugno dai sindacati di base che erano stati ricevuti dal presidente Giuseppe Conte e da diversi Ministri": lo sostiene Stefano d’Errico, segretario nazionale dell’Unicobas che ripropone una sintesi delle soluzioni prospettate a suo tempo.

La provocazione di USB Scuola è "chiudere il profitto e aprire la scuola. L’alternativa, infatti, non è tra scuola in presenza (ma non in sicurezza) e didattica a distanza. 
"L’alternativa (secondo USB) è tra chi antepone gli interessi della scuola al profitto privato e chi, al contrario, pone come prioritario lo stesso profitto privato, fingendo di volere una scuola in presenza, investendo i miliardi della UE in digitalizzazione, mandando lavoratori e studenti al massacro, per poi richiudere tutto affermando che l’unica possibilità sia la DaD. Non vogliamo arrivare a febbraio e dire, ancora una volta, “avevamo ragione”, contando contagiati e morti. Non vogliamo restare a guardare un sistema educativo che va allo sfascio. In questa situazione, lanciamo la nostra provocazione: chiudiamo tutto e lasciamo aperte solo le scuole! Lockdown nazionale del profitto e apertura solo dei luoghi dei saperi e della conoscenza. Reddito garantito per tutti i lavoratori e utilizzo dei luoghi di lavoro per fare scuola"

Intanto la ministra Azzolina ha dichiarato che la Dad non funziona più. Ha mai funzionato? La dispersione scolastica è in preoccupante aumento, la forbice tra chi ha più strumenti a casa e chi non può assicurare assistenza ai figli è sempre più ampia. Piuttosto che sui banchi a rotelle di Arcuri, non sarebbe stato più efficace ed efficiente investire sulla sicurezza degli edifici scolastici, sul dimezzamento delle classi pollaio, sugli impianti di areazione e sanificazione?

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