Cina e Russia non temono più l'Occidente

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Cina e Russia non temono più l'Occidente

 

di Michele Blanco

La popolazione totale mondiale stimata è di circa 8 miliardi e 142 milioni di persone. Mentre la popolazione totale dei "paesi occidentali" non ha un numero definito univoco, poiché il termine può avere diverse interpretazioni. Inclusi i principali paesi considerati occidentali (Europa occidentale, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda), la popolazione si aggira intorno ai 900 milioni di abitanti circa, ma questo non è un dato consolidato. Se si considera un ambito più ristretto e si includono solo i paesi dell'UE e gli Stati Uniti, il numero si avvicina ai 590 milioni di abitanti. 
 
Se si vuole considerare come ferrei alleati dei paesi occidentali il Giappone e la Corea del sud, rispettivamente con 124 milioni e 52 milioni di abitanti si supera di poco il miliardo di abitanti, molto meno del numero di abitanti della sola Repubblica popolare Cinese che da sola ha un miliardo e 409 milioni d’abitanti, mentre l’India è la prima nazione al mondo con un miliardo e 451 milioni di cittadini, la stessa Repubblica d’India è la democrazia più grande del mondo, ma essa sempre più è alleata dei  BRICS, che è un raggruppamento di economie mondiali emergenti, formato dai Paesi del precedente BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con l'aggiunta di Sudafrica (2010; con il suo ingresso si aggiunse la S al nome), Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran (2024), Indonesia (2025).
 
L'epoca in cui Washington comandava e il mondo intero tremava va verso l’inesorabile fine, con “l’ordine basato sulle false regole internazionali", si “false regone perchè i paesi occidentali a guida statunitense hanno per decenni applicato la strategia della forza contro il diritto internazionale al fine di ottenere cambiamenti di regime e la totale sottomissione di governi spessissimo eletti in elezioni democratiche, i casi sono decine come in Cile nel 1973, ancora non vassalli alle richieste, di stampo mafioso degli Stati uniti D’America, relative alle fonti di energia e alle materie prime. In questo contesto si veda come l’attacco al Venezuela è purtroppo in fase di preparazione.
 
 Una continuità con le politiche reali di Bush, ma anche se con toni più pacati, solo i toni, con Clinton e Obama è evidente. Forse l’hard power non è stato mai sostituito dal soft power come la propaganda della globalizzazione che arricchiva tutti ci voleva far credere. Comunque sia gli obiettivi di dominio dei “democratici” USA sono evidenti e sotto gli occhi di chiunque voglia vedere la realtà effettuale. L’Europa e i media del democratico Occidente sono pronti a nuove condanne verbali del Genocidio dei palestinesi e alle aggressioni trumpiane. Ma nella realtà la classe politica europea, italiana compresa, si allinea alla postura bellicosa e oggettivamente eversiva degli Stati Uniti.
 
Ma la Cina e Russia non temono più l'Occidente perché l'equilibrio di potere, economico, militare, scientifico, innovativo e psicologico, sta cambiando.
Per troppo tempo, il dominio occidentale è stato imposto attraverso guerre, colonialismo, sanzioni e l’imposizione del dollaro come unica moneta per gli scambi internazionali.
 
Oggi gli Stati Uniti hanno un debito di 35.000 miliardi di dollari, l'Europa si sta autoregolamentando, soprattutto con le sanzioni alla Russia, verso la stagnazione economica e i BRICS+ ora superano la produzione del G7 in termini economici reali. L'impero statunitense, e i suoi alleati, non può ricattare più della metà del mondo quando quella parte del mondo non ne ha più bisogno.
Le sanzioni non hanno assolutamente fatto crollare la Russia; l'hanno costretta a ricostruirsi e a rafforzare gli scambi commerciali con l'Asia in primis e la Cina.
 
Ogni gadget occidentale, dagli smartphone ai pannelli solari, dipende ancora dalle catene di approvvigionamento cinesi. Dopo Iraq, Afghanistan e Libia, il mito dell'"invincibilità", della forza insuperabile  occidentale è completamente svanito.
La Cina produce tecnologie verdi, batterie e chip di cui l'Occidente, non riesce a produrre e non può fare a meno.
 
 La Russia vende petrolio e gas a cifre record, ma non più all'Europa.
 
Dal punto di vista militare, la deterrenza ora funziona in entrambe le direzioni. I sistemi ipersonici e la portata navale della Cina rendono qualsiasi guerra nel Pacifico suicida per il commercio globale, mentre l'arsenale nucleare russo mette paura alla NATO e ai suoi capi, anche se non lo dicono,  nessuno può vincere una guerra nucleare ma tutti possono morire, l’intera umanità, nel caso si arrivasse a tale sciagura.
 
Nel frattempo, Africa, America Latina e Asia ora commerciano sempre  più con la Cina e cercano di non farlo più con l'Occidente. La Belt & Road Initiative, la SCO e i BRICS+ hanno costruito interi sistemi paralleli al di fuori del controllo occidentale. Per la prima volta in 500 anni, le nazioni hanno una scelta reale e possibile, stanno scegliendo l'equilibrio e la parità di trattamento, anziché lo sfruttamento senza limiti morali e economici imposto fino ad ora dagli occidentali.
L'intero Occidente attraversa il caos politico, la crisi della partecipazione democratica  il debito pubblico record, le guerre culturali e la confusione morale.
 
La Cina pensa in termini di secoli. La Russia pensa in termini di sopravvivenza, messa dura prova dall’assedio che da decenni l’hanno condannata gli USA. In tutte le nazioni occidentali la screditata classe politica, perché succube del potere economico, pensa solo in termini di propaganda e cicli elettorali.
 
Oggi Cina, India, Russia e resto del mondo non temono più l'Occidente perché l'Occidente non sa più cosa rappresenta, tanto meno rappresenta un ideale di democrazia partecipata. Il resto del mondo ci ha superato in termini di popolazione, preparazione tecnica in svariati campi fondamentali per il futuro, di costruzione, pianificazione e sviluppo, siamo, sempre più, andando verso il secolo multipolare.

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