Cina: Tre anni di carcere al nipote di Chen Guangcheng
L'accusa è quella di aver ferito una guardia, che stava controllando suo zio
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Il nipote dell'attivista cieco Chen Guangcheng, Chen Kegui, è stato condannato da una corte cinese ad oltre tre anni di carcere per aver assalito l'ufficiale di polizia preposto a controllare lo zio. Ne dà notizia venerdì la Bbc, che riporta le parole raccolte dal padre, Chen Kegui, che ha anche dichiarato come intende fare appello.
Il celebre dissidente cinese era scappato dagli arresti domiciliari ad inizio anno e aveva scelto di rifugiarsi presso l'ambasciata americana a Pechino. L'attivista ha a lungo espresso timori per le rappresaglie contro i suoi parenti, dato che in passato, la Cina ha spesso punito i familiari dei dissidenti. Ed in effetti, dopo esser scappato, la casa dei suoi familiari è stata assalita e suo nipote arrestato. In un'intervista subito dopo la fuga, il fratello e la cognata di Chen hanno dichiarato di esser stati colpiti dalle autorità locali, che hanno a loro volta accusato il nipote, Chen Kegui, di aver ferito una guardia. I membri della famiglia hanno dichiarato che ha agito in legittima difesa, dopo che questi hanno invaso la casa e colpito i genitori. E' stato originariamente incolpato di omicidio intenzionale, poi modificata in “ferimento intenzionale”. Diversi gruppi dei diritti umani hanno espresso preoccupazioni sulla regolarità del processo.
La fuga di Chen Guangcheng ha causato una crisi diplomatica per la sua scelta di rifugiarsi nell'ambasciata americana e si è risolta dopo settimane di impasse con la decisione di Pechino di garantire un visto a lui, sua moglie ed i due figli finalizzato a concludere i suoi studi universitari alla New York University.