Daniele Luttazzi - I 10 motivi per cui Trump merita il Premio Nobel per la pace
di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche, il Fatto Quotidiano 11 settembre
E ora, per la serie “Elle a les yeux pers verts pervers”, la posta della settimana.
Caro Daniele, facciamo il gioco del contrario. Elencami tutti i motivi per cui secondo te Trump dovrebbe ricevere il Nobel per la pace. (Asia L.)
M’inviti a nozze. Trump dovrebbe ricevere il Nobel per la pace perché:
1)
Sostiene i crimini di Netanyahu: pulizia etnica, distruzione di Gaza e colonizzazione illegale della Cisgiordania. Ha persino proposto che gli Stati Uniti “prendano possesso” della Striscia e la trasformino in una “Riviera del Medio Oriente”, con “trasferimento volontario” dei palestinesi e incentivi di 5.000 dollari per chi accetta di spostarsi. Tra le idee figura la “Gaza Trump Riviera and Islands”, che garantirebbe profitti personali a Trump, in violazione di un’ovvia clausola costituzionale Usa.
2)
Appoggia la strategia con cui Netanyahu affama Gaza: per esempio ha impedito all’ambasciatore Usa all’Onu di firmare la dichiarazione che denunciava la carestia come violazione del diritto internazionale.
3)
Non ha fermato le bombe di Israele su Doha, benché avvertito da Tel Aviv. Il Qatar ha negato che gli Usa li abbiano informati. Secondo Barak Ravid, il noto sionista ex Unità 8200 che scrive su
Axios, Witkoff invece ha telefonato, ma le bombe erano già cadute. La sua fonte è, come sempre, un anonimo funzionario Usa, tanto utile al giochino assolutorio che pare inventato.
4)
Ha rivendicato falsi meriti diplomatici, dichiarando di aver mediato accordi tra Azerbaigian e Armenia, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, India e Pakistan. Ha pure esercitato pressioni sul premier indiano Narendra Modi perché gli attribuisse il merito della risoluzione del recente conflitto col Pakistan. Modi rifiutò, dimenticando che Trump è un narcisista patologico. Infatti Trump l’ha presa bene: ha imposto un dazio del 50% sull’India, aprendo così una crisi diplomatica con uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti.
5)
Ha tradito l’intesa europea per un cessate il fuoco in Ucraina, che prevedeva sanzioni in caso di violazioni russe: dopo l’incontro con Putin in Alaska ha scelto di schierarsi con Mosca. Subito dopo, i bombardamenti russi si sono intensificati, colpendo anche la sede dell’Unione europea a Kiev.
6)
Ha ordinato un attacco a sorpresa contro i siti nucleari iraniani, dichiarando che la capacità atomica di Teheran era stata annientata. E siccome il capo della Dia l’ha smentito, precisando che le infrastrutture iraniane erano rimaste operative, l’ha licenziato.
7)
Ha ipotizzato un’azione militare per conquistare la Groenlandia, territorio autonomo della Danimarca e parte della Nato. Ha inviato “consiglieri” per fomentare la popolazione locale a favore dell’annessione, e preparare possibili operazioni militari.
8)
Ha minacciato di usare la forza per ottenere il controllo del Canale di Panama. La mossa – sorpresa sorpresa – ha una motivazione personale: spingere il governo panamense a cancellare tasse non pagate dalla Trump Organization. Nel 2017 un’inchiesta Reuters-Nbc ha rivelato che il Trump Hotel and Tower di Panama City fungeva da copertura per il riciclaggio di denaro legato al narcotraffico.
9)
Ha rivendicato persino il Canada, altro membro Nato, parlando di annessione agli Stati Uniti. Non ha escluso l’opzione militare, scatenando l’allarme a Ottawa e nei governi occidentali.
10)
Come se tutto ciò non bastasse, ha smantellato l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), attiva dal 1961 contro fame e malattie. La chiusura ha già aggravato la carestia in Sudan e interrotto programmi vitali contro Hiv e malaria. Secondo il Lancet, la chiusura di Usaid causerà entro il 2030 oltre 14 milioni di morti.
Per tutti questi motivi, insomma, se non gli danno il Nobel per la pace è la volta che m’incazzo.