Dovevamo diventare come gli Usa. Missione compiuta!

5464
Dovevamo diventare come gli Usa. Missione compiuta!

Questa mattina l'editorialista di Milano Finanza Guido Salerno Aletta, in un post su Facebook, scriveva più o meno così: la classe padronale e sindacale (immagino la "Triplice") vengono illuse con il deficit strutturale, pensando che si crei crescita, non avendo basi produttive. Appunto, le avevamo, smantellate negli anni Novanta con le privatizzazioni prima e poi con le delocalizzazioni. Ora il panorama produttivo è striminzito, appena il 19% del Pil, superato dalla rendita (20-22%). E al sud è quasi inesistente, tutto chiuso.

Un popolo senza identità, conseguenza di ciò, prende il posto del proletariato ed i comunisti non riescono ad intercettare più i settori popolari.

Dovevamo diventare come gli Usa: aristocrazia finanziaria, rendita, e povertà diffusa, quel poco che rimane della classe media maciullata dal fisco e dal raddoppio prezzi euro-lira. E la missione è stata compiuta.

Ne hanno un'enorme responsabilità i comunisti - o autoproclamati tali - che appoggiarono i governi di centro sinistra degli anni Novanta, quando furono poste le basi legislative dell'attuale panorama produttivo, economico e sociale.

Ero giovane, ma avevo un ricordo nitido della Prima Repubblica e non volli partecipare a questo massacro, mi ritirai a vita privata.

Il crollo del Muro di Berlino anticipava la tragedia sociale, ma intanto avvenivano sommovimenti rivoluzionari ad est.

Un colosso divenne subfornitore di tutte le multinazionali, spiazzando paesi come il nostro. Si pensava che sarebbe finita cosi, ma la dirigenza di quel colosso, a seguito della crisi asiatica e russa del 1997, prese le misure. Andò piano, non volle farsi accorgere, fino a quando nel 2008 passò al plusvalore relativo, un miliardo e 400 milioni di persone che basavano il proprio apparato produttivo su scienza, sapere e tecnologia. Intanto, non si fermò, e memore dell'assetto socio economico di Francia e dell'Italia stessa della Prima Repubblica, ne mutuò l'assetto sociale, processo non ancora concluso.

Il paradosso è che noi lo avevamo, eravamo una potenza industriale e ora siamo in balia dei mercati mondiali sui prodotti dell'industria di base.

Per finire, è proprio di ieri la notizia che la produzione di alluminio ritorna a Portovesme, simbolo delle delocalizzazioni: senza industria di base quel che rimane dell'apparato produttivo è in balia dei mercati mondiali - industria di base che avevamo specie al sud e smantellata per volere tedesco. Dobbiamo ancora fare i conti con il Muro di Berlino, ma ormai, la stessa Germania non se la passa tanto bene. Vendetta della storia.

 

LIBRO CONSIGLIATO

Piano contro Mercato. Per un salario sociale di classe

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Questo mondo ingiusto di Michele Blanco Questo mondo ingiusto

Questo mondo ingiusto

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti