Eric Zuesse: "Gli Stati Uniti bombardano, l'Europa accoglie i rifugiati. Per l'Ue è il momento di capire chi sono i veri amici e chi no"
“Il governo degli Stati Uniti (con la Francia e pochi altri alleati) bombarda la Libia, la Siria, ecc .; e il regime Usa rifiuta poi di accettare i rifugiati che ha prodotto – gli oneri della cui accoglienza stanno ora facendo collassare l’Unione Europea”. Lo scrive lo storico statunitense Eric Zuesse nel suo ultimo articolo per The Strategic Culture, sottolineando come le multinazionali americane restino illesi indenni non solo dai rifugiati che stanno rompendo l'UE, ma anche dalle sanzioni economiche dell'UE contro la Russia, l'Iran e “altri alleati dei governi che il regime americano sta cercando di rovesciare nelle sue continue invasioni e colpi di stato.”
Il regime USA, prosegue lo storico nella sua lucida analisi, si rifiuta persino di risarcire la Siria per i suoi attentati e per aver armato e addestrato i jihadisti - i fondamentalisti mercenari sunniti reclutati da tutto il mondo - che sono gli "stivali sul terreno" statunitensi che cercano di rovesciare il governo siriano. Il regime degli Stati Uniti e i suoi alleati hanno usato i Fratelli Musulmani per reclutare in Siria oltre 100.000 jihadisti di tutto il mondo che combattono per rovesciare il governo laico siriano. Persino il rapporto dettagliato della BBC del 13 dicembre 2013, "Guida ai ribelli siriani", ha chiarito, prosegue Zuesse, che i "ribelli siriani" erano, in realtà, in gran parte jihadisti e in gran parte reclutati dall'estero. E perfino uno studio di ONG anti-Assad fondato da Tony Blair ha concluso che "il sessanta per cento dei principali gruppi ribelli siriani sono estremisti islamici" (non solo "islamisti" ma "estremisti islamici") eppure il gruppo Blair sosteneva ancora il rovesciamento del il secolarista impegnato Assad (proprio come Blair aveva in precedenza partecipato alla distruzione dell'Iraq da parte del regime USA).
E l'Europa riceve tutti i danni. Non solo con Obama, ma anche con l’attuale amministrazione. “Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump chiede alle multinazionali europee di porre fine alla loro attività con l'Iran sciita (che la famiglia saudita è decisa a subentrare) e di porre fine alla loro attività con la Russia, che gli stessi miliardari americani sono determinati a prendere in consegna, proprio come i Saud, determinati a prendere il controllo sia della Siria che dell'Iran.”, sottolinea.
E l'Europa, prosegue lo storico, riceve rifugiati non solo da luoghi in cui gli Stati Uniti e alcuni dei loro alleati della NATO hanno bombardato recentemente, ma anche da Kosovo, Iraq, Afghanistan e altri luoghi in cui la NATO ha bombardato in passato, e persino dall'Ucraina, dove gli Stati Uniti ha perpetrato un sanguinoso colpo di stato nel febbraio 2014, seguito da una campagna di pulizia etnica per uccidere i residenti in aree che avevano votato il più pesante per il presidente rovesciato.
L'America, sottolinea Zuesse, non è un vero alleato dell'Europa. Il piano Marshall è finito da tempo e l'America è oggi in mano a quelli che sono i principali nemici dell'Europa, non gli amici dell'Europa - “Sono amici di alcune aristocrazie europee, ma di nessun popolo europeo”. L'Iran e la Russia dovrebbero essere, al contrario, alleati dell'Europa: non hanno causato nessuno dei problemi attuali dell'Europa. E’ l'America lo ha fatto. “Le agenzie di intelligence americane hanno hackerato (e probabilmente ancora lo fanno) i telefoni del Cancelliere tedesco e praticamente di tutti gli altri, eppure il regime degli Stati Uniti ha la faccia tosta di accusare la Russia di interferire negli affari interni dei paesi europei.
“Perché gli europei non si stanno ancora chiedendo: chi è il nemico dell'Europa in tutto questo. Chi è che causa questa crisi dei rifugiati? I rifugiati certamente no. Non è la Russia, e non è l'Iran, e non è la Cina. E’ l'America - che è il vero nemico di tutti loro, e di tutti noi - compreso il popolo americano. Queste invasioni, occupazioni militari e colpi di stato non sono a beneficio del popolo americano; servono solo l'aristocrazia americana.”