Foto premiate e Unicef: la propaganda contro la Siria si riaccende pericolosamente

Foto premiate e Unicef: la propaganda contro la Siria si riaccende pericolosamente

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E' noto come ogni qual volta l'esercito siriano abbia organizzato e avviato un'offensiva contro i gruppi terroristici che infestano il paese arabo dal 2011,  l'avanguardia dell'imperialismo, ossia la propaganda dei media mainstream, si mette all'opera: mostre finte, fake news e "notizie" di attacchi sui civili, armi chimiche ed altri brutali crimini commessi dal Presidente siriano Bashar al Assad che si susseguono. Il caso del racconto mediatico sulla liberazione di Aleppo è da questo punto di vista emblematico.

Nelle ultime settimane l'esercito siriano sta organizzando un'offensiva nella provincia di Idlib, l'ultimo bastione dei gruppi filo-al Qaeda e di altre bande estremiste appoggiate dalla Turchia e dalla Nato in generale.

Dopo l'assaggio di propaganda - con la Cnn che ha usato le foto di un attentato a Damasco per spacciare la notizia di un bombardamento sui civili nella provincia di Idlib - è arrivato il piatto forte. 

La foto che ha vinto il Siena international photo awards (Sipa) 2021 è stata scattata dal fotografo turco, Mehmet Aslan. L'immagine riprende, nella provincia di Hatay, nella Siria Nord Occidentale, un uomo senza una gamba che prende in braccio il figlio piccolo Mustafa, 5 anni, nato senza arti inferiori.

Sul dramma vissuto da questo genitore e dal piccolo non proferiamo parola, la storia non potrà mai perdonare il ruolo occidentale nella devastazione di un paese florido e laico come la Siria. Però vogliamo commentare il racconto fatto, ad esempio, sull'Agenzia Ansa che è da propaganda LUCE.

Si racconta che il signore in foto in seguito dello scoppio di una bomba (quale, da chi?) ha perso la gamba. Sul bambino si concentra l'apoteosi. Il Piccolo sarebbe nato senza arti inferiori in quanto - udite udite - la madre avrebbe preso un farmaco in seguito "all'uso del gas nervino usato dall'esercito siriano".

Senza magari domandarsi, prendendo per buona la correlazione fantasiosa fatta sulle sorti del bambino, se quel gas nervino non fosse stato sganciato dai gruppi terroristi che ne hanno ampiamente possesso. 

A corredo di tutto, l'appello della madre di Mustafa che invita il mondo ad intervenire. Peccato che il "mondo" quando è invitato ad intervenire provoca più disastri di quelli che dovrebbe prevenire o alleviare. Iraq, Afghanistan, Libia, Yemen, insegnano. Comunque, lasciare l'appello per intervenire sul dramma siriano ad una madre che vive un dramma è una mossa mediatica efficace, chi potrebbe mai contestarlo? 

Così si realizza un avvertimento sotto le spoglie umanitarie all'esercito siriano su come possono andare le cose in caso di offensiva.

Quando parliamo di propaganda di guerra, non mancano mai le ong e gli organismi Onu di turno. "E' doloroso dover ancora una volta commentare una foto su una tragedia che non è finita: la guerra in Siria. Quello scatto sta facendo il giro del mondo, ma speriamo di non trovarci di fronte all'ennesima prova di indignazione a intermittenza. Come quella drammatica di Aylan, speriamo che questa foto svegli le coscienze dei leader mondiali". Parole da manuale per scatenare interventi NATO, sono esemplari queste dichiarazioni Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia.

A Iacomini, vogliamo dire che è vero, ha ragione, il dramma continua, perché in Siria con il Caesar Act, altre sanzioni ancora più micidiali contro la Siria, il dramma del popolo siriano non può finire. Manca di tutto in Siria, il piccolo Jad, morto per una leucemia sarebbe guarito in un altro paese ma, a causa delle sanzioni che impediscono alla Siria l'acquisto di farmaci oncologici, non ce l'ha fatta. Per Iacomini, la morte di Jad e altri bambini siriani che non interessano alla propaganda mediatica occidentale, non deve svegliare le coscienze dei leader mondiali? Non è una notizia da commentare?

Si avvicina l'inverno e a causa del furto di petrolio da parte degli Usa e delle Milizie curde nei giacimenti di petrolio e gas appartenenti allo Stato siriano, il popolo siriano sarà di nuovo forse costretto a bruciare le pezze per preparare cibo e riscaldarsi.

La popolazione di un paese che era esportatore di petrolio ora è costretta a cercare civo, vestiti fra le discariche nei pressi di questi giacimenti dove ci sono le basi Usa.

 

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/10/24/bimbo-e-papa-senza-arti-la-foto-simbolo-del-dramma-siriano_c09ee4ff-b9ef-4d19-b38b-44b3382d40ba.html

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-usa_e_curdi_rubano_ogni_giorno_140_mila_barili_di_petrolio_alla_siria/8_39859/

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-in_siria_le_sanzioni_uccidono_pi_delle_bombe_il_monito_del_vicario_apostolico_di_aleppo/8_38817/

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-un_minuto_per_il_piccolo_siriano_jad_ucciso_dalle_criminali_sanzioni_usaue/39602_40903/

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_vergogna_della_sanzioni_delloccidente_alla_siria_in_2_minuti_di_video/8_40433/

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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