Gaza e la nuova fase della sicurezza nazionale araba

4500
Gaza e la nuova fase della sicurezza nazionale araba



di Khaled al-Raheb*

Lo scrittore egiziano Mohamed Hassanein Heikal una volta disse: "Il più grande difetto dell'ordine arabo è la sua incapacità di formulare una visione comune della sicurezza nazionale. Ogni stato si difende da solo, mentre il nemico pianifica e agisce contro tutti contemporaneamente". Questa verità è stata sottolineata quando l'entità israeliana ha lanciato il suo assalto a tradimento a Doha, confermando la massima di Gamal Abdel Nasser: "La Palestina è la causa della sicurezza nazionale araba, e chiunque pensi che riguardi solo i palestinesi si sbaglia di grosso".

L'attacco ha confermato che Israele considera la regione araba come un nemico, indipendentemente dai trattati o dalle intese con i governi arabi. In qualsiasi momento, è pronto a trattare qualsiasi capitale, città o villaggio arabo come un bersaglio e a commettere crimini simili a quelli che si stanno verificando a Gaza e in Cisgiordania.

Le ripetute dichiarazioni del criminale trio sionista (Netanyahu, Smotrich e Ben Gvir) sulla loro intenzione di promuovere il progetto del "Grande Israele" servono da ultimo avvertimento ai regimi arabi. Ciò che molti hanno liquidato come vuota retorica è in realtà pianificato da tempo a Washington e alla Knesset.

Dopo il 7 ottobre 2023, il conflitto araboisraeliano è entrato in una nuova fase. Lo scontro ha spostato gli equilibri e ha aperto la porta a esiti importanti, vittoria o sconfitta. Le forze di resistenza in Palestina, Libano e Yemen sono diventate il fulcro di questa lotta. Non sono semplici movimenti locali che cercano di liberare un territorio limitato, ma uno scudo collettivo contro il progetto espansionistico sionista. Parlare di una loro potenziale sconfitta non significa perdere una battaglia; mette a rischio il concetto stesso di sicurezza nazionale araba.

La caduta di Gaza, o la repressione della resistenza in Libano o nello Yemen, non si limiterebbero a quelle linee del fronte. Segnerebbero il crollo del modello che ha dimostrato che il nemico può essere dissuaso e sfinito. Consoliderebbero la superiorità e il dominio israeliani, lasciando gli arabi ad affrontare un nemico libero da vincoli, che detta le proprie condizioni ai governi e presenta la sconfitta della resistenza come prova che la resa è l'unica opzione.

Un colpo alla resistenza rappresenterebbe quindi una perdita strategica. I regimi arabi devono riconoscere che abbandonare la resistenza alimenterà un'ulteriore frammentazione e ridurrà la sicurezza nazionale a una difesa incompetente di stati isolati in cerca di protezione dalle potenze globali. Ciò priverebbe il mondo arabo della sua ultima leva, dopo il crollo dei progetti di unificazione negli anni '70, quando la sicurezza nazionale divenne una frase vuota. Ciò che la resistenza ha fatto è stato ricollegare il destino di Gaza a Damasco, il sud del Libano a Iraq e Yemen, trasformando la sicurezza nazionale in una realtà tangibile che trascende i confini.

George Habash ha colto questa unità di lotta quando ha affermato: "La battaglia contro il sionismo e l'imperialismo è la battaglia per la sicurezza nazionale araba. La Palestina da sola non è in grado di affrontare il nemico, né alcuno stato arabo è in grado di resistere alla battaglia da solo". Se la resistenza dovesse essere sconfitta, ogni stato arabo sarebbe costretto a ridurre la propria sicurezza a petrolio, gas e accordi a breve termine, lasciando la porta aperta al dominio israeliano e statunitense.

La questione oggi non è semplicemente se la resistenza crollerà o durerà, ma come il suo destino influenzerà la sicurezza nazionale araba. Se sconfitta, l'intera regione araba, dall'oceano al golfo, sarà pronta per essere razziata da un nemico senza freni.

Se la resistenza dovesse durare, anche solo in parte, preserverebbe la speranza di ricostruire un progetto di liberazione araba unificante, radicato nella resistenza e nel pensiero rivoluzionario, guidato da operai, contadini, operai e intellettuali rivoluzionari, che lottano per la libertà e l'indipendenza.

*Fonte:

https://en.al-akhbar.com/news/the-resistance-and-arab-national-security

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Come una Ursula qualunque... Come una Ursula qualunque...

Come una Ursula qualunque...

La (vera) genesi del conflitto in Ucraina (VIDEO) di Loretta Napoleoni La (vera) genesi del conflitto in Ucraina (VIDEO)

La (vera) genesi del conflitto in Ucraina (VIDEO)

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Note a pie di pagina su Atreju di Alessandro Mariani Note a pie di pagina su Atreju

Note a pie di pagina su Atreju

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Dal commercio al check-in... una storia già vista di Antonio Di Siena Dal commercio al check-in... una storia già vista

Dal commercio al check-in... una storia già vista

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

ELSA MELONI FORNERO di Giorgio Cremaschi ELSA MELONI FORNERO

ELSA MELONI FORNERO

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti