Gli Stati Uniti hanno passato 222 anni su 243 di esistenza in guerra

29658
Gli Stati Uniti hanno passato 222 anni su 243 di esistenza in guerra



HispanTv
 

Gli Stati Uniti, un paese creato nel 1776, hanno passato il 93% della loro esistenza, cioè 222 anni, coinvolti in guerre e conflitti in diversi paesi del mondo.

 

Nonostante la lunga storia di crimini di guerra e crimini contro l'umanità e violazioni dei diritti umani, Washington non indugia nell’includere gli altri nella sua lista dei terroristi, come ha fatto di recente con il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC) dell'Iran.

 

Perché il mondo possa giudicare chi sia il vero terrorista, ecco una breve rassegna di alcuni dei crimini commessi dalla Casa Bianca dall'inizio del XX secolo.

 

1901: Le forze di occupazione degli Stati Uniti impongono di inserire nella Costituzione della nuova Repubblica di Cuba l’infame Emendamento Platt, attraverso il quale Washington ha il diritto di intervenire negli affari cubani ogni volta che lo ritenga opportuno.

 

1903: gli USA incoraggiano la creazione di Panama, che allora faceva parte della Colombia, e acquisisce diritti sul Canale di Panama.

 

1904: intervengono in Marocco e nella penisola coreana.

 

1907: accettano un accordo per controllare le dogane dominicane e quindi addebitare ciò che quel paese doveva ai creditori statunitensi.

 

1907: partecipano al conflitto scatenato tra il Nicaragua e l'Honduras.

 

1908: sostengono i golpisti in Nicaragua.

 

1911: Supporto ai golpisti in Honduras.

 

1912: Invadono il Nicaragua.

 

1912: ingerenze nelle decisioni dei vari governi di Cuba, manipolano la realtà con il pretesto di tutelare gli interessi economici degli Stati Uniti sull'isola.

 

1915: occupano Haiti.

 

1916: occupano la Repubblica Dominicana e vi permangono fino al 1924.

 

1917: entrano nella prima guerra mondiale.

 

1918: prendono parte all’intervento alleato nella guerra civile russa.

 

1918: a Panama, i Marines occupano la provincia di Chiriqui.

 

1919: intervengono negli affari interni della Costa Rica.

 

1924: invadono l'Honduras per "mediare" in uno scontro civile.

 

1925: occupano la città di Panama.

 

1945: bombardano le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, quando la seconda guerra mondiale stava per finire.

 

1948: sostengono la creazione del regime israeliano.

 

1954: la Central Intelligence Agency (CIA, per il suo acronimo in inglese) degli Stati Uniti orchestra il rovesciamento del governo democraticamente eletto di Jacobo Árbenz in Guatemala.

 

1961: le forze mercenarie reclutate, organizzate, finanziate e dirette dagli Stati Uniti invadono Cuba.

 

1965: inviano migliaia di soldati in Repubblica Dominicana per sopprimere un movimento che cercava di ripristinare al potere il presidente progressista e democraticamente eletto in precedenza deposto Juan Bosch.

 

1966: invia armi, consulenti e berretti verdi al Guatemala, per attuare la cosiddetta campagna di controinsurrezione.

 

1971: Il Washington Post conferma che la CIA aveva tentato di assassinare il capo della rivoluzione cubana, Fidel Castro, in diverse occasioni. Anni dopo, come confermano i documenti segreti declassificati della CIA, si è scoperto che i tentativi sono stati decine e centinaia i progetti.

 

1980: organizzano un intervento militare nel deserto di Tabas (centro dell'Iran).

 

1981: inizia la guerra dei "contra" per eliminare il governo sandinista in Nicaragua.

 

1986: lanciano un attacco aereo contro la Libia.

 

1988: abbattono un aereo passeggeri iraniano (un Airbus A-300) nel Golfo Persico uccidendo 290 civili.

 

1989: invadono Panama per arrestare chi fu il suo protetto, Manuel Noriega. L'operazione ha lasciato non meno di 3.000 vittime civili.

 

1990: intervengono massicciamente nel processo elettorale del Nicaragua attraverso azioni segrete e pubbliche. Washington ha apertamente consolidato la coalizione di opposizione, sebbene tali pratiche siano illegali secondo la legge statunitense.

 

1991: attaccano l'Iraq in quella che viene chiamata la Guerra del Golfo (Persico).

 

1998: Guidati da informazioni incomplete o errate, attacchi del Sudan.

 

1999: gli USA, a capo dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), bombardano la Jugoslavia e causano la sua disintegrazione.

 

2001: invadono l'Afghanistan.

 

2003: invadono l'Iraq.

 

2011: attaccano la Libia.

 

2011: sostengono i terroristi e i gruppi armati per cercare di rovesciare il governo del presidente siriano Bashar al-Assad.

 

2011: sostengono apertamente il regime di Al Khalifa nella repressione dell'opposizione in Bahrain.

 

2015: danno il via libera all'aggressione saudita contro lo Yemen.

 

2019: sostengono il golpe di Juan Guaidó, capo dell'Assemblea Nazionale (AN) - dove l’opposizione è maggioranza e in stato di oltraggio dal 2016, che si autoproclama presidente ad interim del Venezuela.

 

Interventi, guerre e attacchi dagli Stati Uniti a molti altri paesi, in maggioranza latini, asiatici e africani hanno causato tanti danni e conseguenze negative che ancora oggi colpiscono la popolazione civile.

 

Recenti interventi militari in Iraq, Siria, Libia e in Afghanistan con il pretesto di liberare i popoli di questi paesi e di ripristinare la democrazia hanno solo peggiorato la situazione e spianato la strada per la nascita di gruppi terroristici come l’ISIS (Daesh in arabo).

(Traduzione de l'AntiDiplomatico)

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Sempre peggio! di Michele Blanco Sempre peggio!

Sempre peggio!

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti