Guerra economica: il Venezuela smantella una rete dedita al furto di medicinali e beni di prima necessità

Guerra economica: il Venezuela smantella una rete dedita al furto di medicinali e beni di prima necessità

Questo aspetto è scientificamente occultato nelle cronache del mainstream che hanno come unico obiettivo quello di screditare le politiche del governo socialista guidato da Nicolas Maduro

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Il Venezuela è vittima di una spietata guerra economica, che ha l’obiettivo insieme alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, di strangolare l’economia di Caracas. 

 

Questo aspetto è scientificamente occultato nelle cronache del mainstream che hanno come unico obiettivo quello di screditare le politiche del governo socialista guidato da Nicolas Maduro. 

 

L’ennesima conferma giunge dal procuratore capo del Venezuela, Tarek William Saab, che ha annunciato di aver smantellato una rete dedita al furto di medicine e beni di prima necessità. Saab ha affermato che la rete criminale è stata in grado «in otto mesi di appropriarsi in maniera indebita di una quantità di beni stimata in 7,5 miliardi di bolivares venezuelani». Per poi aggiungere: «Saremo trasparenti nella lotta contro questi e altri tipi di reati. Qui in passato c'era una procura compiacente verso azioni di questa natura».  

 

La rete criminale era radicata nello Stato di Miranda. Il procuratore annunciato che sono in arrivo ulteriori misure restrittive contro esponenti di questa vera e propria «mafia». Infatti, in Venezuela, a causa della penuria indotta dalla guerra economica prosperano i ‘bachaquesros’. Personaggi che fanno incetta di beni di prima necessità e medicinali, per poi rivenderli, a prezzi esorbitanti, al mercato nero. 

 

Secondo le indagini del procuratore, la rete era organizzata per rivendere medicinali e beni di prima necessità al mercato nero a prezzi molto più alti, contribuendo alla scarsità che sta colpendo milioni di venezuelani. «Questi individui hanno causato gravi danni alle persone che hanno difficoltà a trovare e ricevere questi farmaci», ha denunciato Saab alla stampa. 

 

Tra agosto 2017 e maggio 2018 sono stati rilevati 1.861 casi di boicottaggio, 535 casi per rivendita di merci e 113 per usura. Un totale di 2.149 persone sono state detenute, di cui 804 sono in carcere e 1212 hanno misure cautelari.

 

Secondo Saab «la catena Farmatodo, fidandosi della procura della repubblica, ha presentato una denuncia, così abbiamo iniziato le indagini. Invito tutti i cittadini a segnalare eventuali irregolarità». 

 

Questa è la dura realtà che si trova ad affrontare il popolo venezuelano. Un popolo che resiste e continua a marciare con fiducia insieme al governo bolivariano. 

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