Hacherata l'e-mail di Soros: indovinate chi è che decide il nuovo corso dell'Ucraina?

Hacherata l'e-mail di Soros: indovinate chi è che decide il nuovo corso dell'Ucraina?

A Poroshenko promette: "Io sono pronto a chiamare Jack Lew del Tesoro degli Stati Uniti”

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


Pochi giorni dopo aver annuciato l'inizio di una terza guerra mondiale, a meno che gli Usa non facciano marcia indietro e il FMI accetti lo yuan come moneta di riserva, George Soros torna nuovamente protagonista, suo malgrado: il gruppo hacker CyberBerkut ha pubblicato una serie di e-mail del tycoon dove emerge come il vero burattinaio che muove tutte le fila del percorso politico in Ucraina sia lui. 

 
In 3 documenti molto importanti pubblicati dopo aver violato la corrispondenza tra Soros e il presidente ucraino Poroshenko, si evince come il miliardario abbia delineato "una strategia globale a breve e medio termine per la nuova Ucraina," esprime la sua fiducia nel fatto che gli Stati Uniti dovrebbero fornire all'Ucraina assistenza militare “non letale”, "con lo stesso livello di sofisticazione in armi di difesa di adattare il livello di forza avversaria," e, infine, ha spiegato a Poroshenko come "la prima priorità deve essere quella di riprendere il controllo dei mercati finanziari", garantendogli l'appoggio della Fed e con l'impegno preciso: "Io sono pronto a chiamare Jack Lew del Tesoro degli Stati Uniti”.
 
CyberBerkut, riporta in modo dettagliato il blog Zero hedge, sostiene di aver penetrato il sito dell'amministrazione presidenziale in Ucraina e ottenuto la corrispondenza tra Soros e il presidente ucraino Petro Poroshenko. Ha poi pubblicato tutti i documenti PDF intercettati on line al seguente indirizzo. Secondo i documenti trapelati, Soros sostiene la posizione di Barack Obama sull'Ucraina, ma ritiene che gli Stati Uniti dovrebbero fare ancora di più.
 
Tra le altre cose, nei documenti trapelati si sostiene come le autorità ucraine abbiano chiesto di "ristabilire una parvenza di stabilità monetaria, il funzionamento del sistema bancario" e "mantenere l'unità tra i vari rami del governo" al fine di ricevere assistenza da alleati stranieri.
 
Soros ritiene che spetti all'Unione europea sostenere Kiev con aiuti finanziari, sottolineando che "l'Europa deve raggiungere un nuovo accordo quadro che consentirà alla Commissione europea di destinare fino ad un 1 miliardo all'anno in Ucraina."
  
“La vostra prima priorità deve essere quella di recuperare il controllo dei depositi finanziari mercati bancari e dei tassi di cambio. A meno che non lo fate, non avrete modo di intraprendere riforme più profonde. Credo che la situazione potrebbe essere stabilizzata ottenendo dal Consiglio europeo un impegno sul nuovo piano di salvataggio da 15 miliardi dollari del FMI, necessario al fine di rilasciare la nuova tranche del suo pacchetto originale alla fine di gennaio 2015. Sulla base di tale impegno la Federal Reserve potrebbe estendere un accordo di tre mesi di swap da 15 miliardi dollari con la Banca Nazionale di Ucraina. Ciò rassicurarerebbe i mercati ed evitarebbe il panico” E ancora: “Sono pronto a chiamare Jack Lew del Tesoro degli Stati Uniti”.... e statene certo il Segretario al Tesoro a quella telefonata risponderà.

Qui potete leggere il testo delle varie lettere che legano Soros alla Nuland e quindi al Dipartimento di Stato americano in modo indissolubile.
 
Se anche dopo queste dichiarazioni non vi siete convinti che il colpo di stato del febbraio 2014 a Kiev non abbia una lunga gestazione nelle segrete stanze di Usa e Ue (e quindi la finanza internazionale che muove le scelte dei burattinai a Washington); se ancora credete che il governo fantoccio di Poroshenko abbia intrapreso un percorso di “democrazia” e “libertà” e se non avvertite, infine, l'urgenza di impedire il progetto criminale, spalleggiato da Soros, di portare la Nato in Ucraina, allora vi meritate la politica estera di Renzi, Gentiloni e Mogherini e vi meritate di essere informati da Repubblica, Corriere della sera o sprechi ambientali simili.

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani di Marinella Mondaini L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani

L'Italia boicotta l'inaugurazione di Putin. Le parole di Tajani

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro di Michelangelo Severgnini Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro

Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro

VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS  di Andrea Puccio VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS 

VOLA IL COMMERCIO TRA CINA E PAESI DEI BRICS 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani! di Paolo Arigotti Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani!

Gibuti, il porto di tutti.... tranne che dei gibutiani!

TORNANO VENTI DI GUERRA E PAURA NUCLEARE IN EUROPA di Michele Blanco TORNANO VENTI DI GUERRA E PAURA NUCLEARE IN EUROPA

TORNANO VENTI DI GUERRA E PAURA NUCLEARE IN EUROPA

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti