Hezbollah con i suoi droni “ha il potere di giocare” con Israele

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Hezbollah con i suoi droni “ha il potere di giocare” con Israele

 

Il canale televisivo israeliano 13 ha evidenziato ieri la potenza dei droni di Hezbollah, che il 2 luglio ha sfidato Israele inviando tre velivoli da ricognizione nel giacimento di gas di Karish nelle acque contese con il regime israeliano Tel Aviv.

Secondo la fonte, la scena successiva potrebbe essere una guerra aerea tra Israele e Hezbollah; pertanto, il regime sionista deve prestare molta attenzione all'incidente di Karish.

Con l'invio dei tre velivoli senza pilota, secondo il media, il segretario generale di Hezbollah, Seyed Hasan Nasrallah, aveva l'obiettivo di inviare il messaggio che il giacimento di gas in questione sarà teatro di conflitto fino alla disputa di confine tra Israele e Libano.

In effetti, si aggiunge, la potenza aerea di Hezbollah è migliorata e una mancanza di risposta da parte del regime di Tel Aviv comporterebbe la continuazione di tali misure; che mostra "il potere di Nasrallah di giocare con Israele", perché sa che "non andremo in guerra a causa dei droni e quindi può provocarci", avvertono i media israeliani.

Il giacimento di Karish, situato nel Mediterraneo orientale, è uno dei principali temi della disputa marittima tra Libano e Israele, che nell'ottobre 2020 ha avviato negoziati sotto l'egida degli Stati Uniti per delimitare il proprio confine marittimo e rimuovere da quello gli ostacoli alla prospezione di idrocarburi.

I colloqui, però, sono stati sospesi a maggio 2021 per divergenze sulla superficie dell'area contesa. La tensione è salita all'inizio di giugno, con l'arrivo nel giacimento di Karish della nave britannica per la prospezione ed estrazione del gas “Eergean Plc”, incaricata dal regime di Tel Aviv per operare in quell'area.

Il governo libanese ha definito l'attività di Israele nel suddetto campo come "provocatoria e ostile", mentre Hezbollah ha minacciato di dare una tempestiva risposta al nemico israeliano se continuerà con le sue azioni provocatorie nell'area contesa.

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