Hezbollah: Riad cerca di legittimare l'occupazione israeliana e distruggere Al-Quds
Il Movimento di Resistenza Islamico in Libano (Hezbollah) mette in guardia sul sostegno di Riad all'indomani della "affare del secolo" USA-Israele riguardo il riconoscimento di Al-Quds come capitale dello stato ebraico.
Assecondare "l'affare del secolo", vuol dire riconoscere Al-Quds come capitale del regime di Israele, è "distruggere" la Palestina e la città santa che appartiene a loro, è "legittimare" il sionismo, è la rinuncia al diritto al ritorno dei profughi palestinesi alle loro terre e riconoscere il regime di Tel Aviv, ha dichiarato il vice capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Sheikh Nabil Qauq.
In dichiarazioni rese ieri dal sud del Libano, Qaouq ha riferito che e il segreto è già stato reso pubblico, mentre principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman al Saud, annuncia a gran voce che riconosce "il diritto di Israele" di avere un'occupazione legittima della Palestina.
Egli ha avvertito che a mantenere i legami fra Riad e Israele, senza alcuna intenzione di nasconderlo, "pone il pericolo più grande per la nazione palestinese", quindi, ha aggiunto Qaouq, "le sofferenze della Palestina hanno le loro radici nella normalizzazione delle relazioni e disastri Arabo-israeliani che in futuro soffriranno le conseguenze del sostegno che Riad offre all'affare del secolo, attraverso la politica di incoraggiamento e intimidazione", ha sottolineato.
Questa alleanza punisce gli avversari di questa iniziativa nordamericana su Al-Quds, ha sostenuto l'ex alto funzionario di Hezbollah, il quale ha ricordato, come esempi, la brutale repressione dei palestinesi nella Striscia di Gaza assediata e in Giordania le proteste scatenate di recente.
Qauq ha ricordato che di fronte a queste sfide, Hezbollah si schiererà dalla parte della nazione palestinese per dimostrare che la politica di Riad nel normalizzare i legami con Israele è "una macchia di spudoratezza" nella storia araba.
Il vicepresidente del Consiglio esecutivo di Hezbollah ha anche lamentato che alcuni paesi arabi stanno esercitando pressioni sui palestinesi per porre fine alle loro proteste contro l'occupazione e non sugli israeliani per fermare la repressione contro le manifestazioni nelle quali rivendicano il loro legittimo diritto di riprendersi le loro terre.