La verità su Deutsche Bank (e sul sistema bancario italiano)
I dati (quelli veri) che smascherano le bufale contro i dipendenti pubblici
Come stanno veramente le cose ce lo dice Antonio Naddeo, presidente dell'Aran, in un articolo apparso il 25 gennaio su Il Sole 24 ore. Nel periodo 2015-2019 i lavoratori pubblici hanno avuto una crescita degli stipendi medi dell'1,5% mentre i lavoratori privati dello 0.9%. Nel periodo 2015-2020 i lavoratori pubblici hanno avuto un arretramento dello 0,5%, mentre i lavoratori privati hanno avuto una crescita dell'1,4%.
Considerando il periodo ventennale 2000-2019 i pubblici hanno avuto una crescita del 2%, i privati del 2,1%.
Una miseria per tutti. E su Facebook vedo foto di categorie contro pubblici o sciocchezze varie. La realtà è che in questi 20 anni ci hanno perso tutti i lavoratori, e loro pensavano di mettersi uno contro gli altri. I pubblici si consideravano una categoria protetta, nel mentre il blocco salariale e la precarizzazione di nuove figure avanzavano, i privati ritenevano gli stipendi dei pubblici esorbitanti, rispetto ai loro miseri stipendi. Tutti contro tutti. Ci hanno guadagnato i padroni. Vedo che durante la pandemia questo "ballo" continua, quindi non aspettiamoci niente di nuovo. Le generazioni nate dal 1970 in poi ancora non si sono messi in testa che non esiste categoria, esiste la classe. Quello che avevano capito le generazioni del dopoguerra, che conquistarono a suon di lotte diritti. Un ultima cosa: l'Aran è quella che di fatto fa i contratti pubblici.