il continente asiatico si militarizza nel motto di "si vis pacem, para bellum"
Il lancio del missile Agni 5 da parte dell’India porta ad alcune considerazioni fondamentali per capire la situazione geopolitica che sta vivendo l’Asia al momento. India e Cina al momento hanno forti relazioni commerciali ma Nuova Dehli come altri governi asiatici sono preoccupati dalla crescente militarizzazione di Pechino e dai toni sempre più aggressivi che l’esecutivo cinese usa sempre di più nelle sue esternazioni ufficiali.
Già Washington con il distaccamento di due migliaia di marine nelle basi australiane di Perth sembra proprio far capire che l’importanza del pacifico e i toni della Cina preoccupano e non poco l’amministrazione Obama. L’India ancora rispetto a Pechino non ha missili che coprono gittate pari a quelle dei missili cinesi ma con una portata di più di 5000 kilometri le armi indiani sono in grado di colpire ogni città della Cina e anche obiettivi intercontinentali. Certamente questo test ha anche messa sull’allerta un paese, storico rivale dell’India: il Pakistan, che con una nota diretta e scarna era stato avvertito alcuni giorni prima dell’esercitazione. Nella regione quindi aumentano i paesi con armi nucleari che hanno a loro disposizione sistemi di lancio di missili ultracontinentali. La Corea del Nord dopo il fallito tentativo di sviluppare una capacità simile afferma di perseverare nello sviluppo di razzi a lunga gittata