Il Pakistan si ferma per Malala

Giornata di preghiera nazionale per la giovane attivista che sta compiendo il miracolo di unire il paese

1632
Il Pakistan si ferma per Malala

Giornata di preghiera oggi in Pakistan per Malala Yousafzai, la ragazzina di 14 anni vittima di un attacco armato da un gruppo di talebani martedì scorso. Dopo aver subito un intervento chirurgico all'ospedale di Peshwar, dove le è stato rimosso il proiettile dal cranio, Malala è stata trasferita all'ospedale militare di Rawalpindi. I dottori hanno definito che i prossimi giorni saranno “decisivi”.
Come scrive il New Statesman, l’attentato alla piccola è riuscita a sconvolgere “persino un Pakistan di norma abituato a tragedie del genere”. Le scuole sono chiuse, le bambine pregano per il loro simbolo. La rivendicazione dei talebani ha ulteriormente compattato la popolazione e reso Malala il simbolo di un cambiamento sociale possibile. A Peshawar è andato a visitarla il capo dell’esercito pakistano, affermando che gli uomini colpevoli sono dei “codardi con una mente contorta”. “Malala è il nostro orgoglio, un’icona del paese”, dice il ministro dell’interno. Imran Khan, grande stella del cricket – sport popolarissimo nei paesi indiani – diventato politico, si è offerto di pagare per le sue cure. Mian Iftikhar Hussain, ministro per i rapporti con gli enti locali, ha offerto una taglia di 100mila dollari per ogni informazione che possa portare alla cattura dei soggetti: “Non sono esseri umani, non hanno un’anima”. 
Nella regione di Swat, al confine con l'Afghanistan, dal 2003 al 2009 i talebani presero il controllo e vietarono l'istruzione femminile, distruggendo centinaia di scuole. Malala ha sfidato il divieto: mentre i talebani decapitavano la gente per «comportamenti anti-islamici», lei continuava ad andare a scuola e, nel 2009, a undici anni, scrisse un diario online per la Bbc raccontando sotto pseudonimo la sua vita di studentessa. «Avevamo paura che ci gettassero addosso l'acido o che ci rapissero. Quei barbari erano capaci di qualunque cosa. Perciò evitavamo di indossare la divisa scolastica, portavamo abiti normali per non dare nell'occhio, nascondevamo i libri sotto lo scialle». Era un diario in urdu, stampato anche su un giornale locale, dunque accessibile a chi non sa l'inglese, per dare coraggio ad altre bambine e alle loro famiglie. Malala ha anche vinto il Premio Nobel per la pace dei giovani e la ong internazionale KidsRights Foundation l'ha nominata per l'International Children's Peace Award.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!  di Giuseppe Masala Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!

Nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA: Goodbye Europe!

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani” di Michelangelo Severgnini “Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

“Ho fatto tardi perché mio cugino è stato ucciso dagli israeliani”

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La rimozione dell'esistente di Giuseppe Giannini La rimozione dell'esistente

La rimozione dell'esistente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e lo stato di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e lo stato di Israele

Il PD e lo stato di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti