Il Primo Ministro polacco: l'UE è "ad anni luce" dall'espropriare i beni russi
È improbabile che durante l'incontro dei leader dell'Unione europea di questa settimana a Bruxelles vengano prese decisioni "fondamentali" sulla confisca dei beni sovrani russi, ha affermato lunedì il primo ministro polacco Donald Tusk.
Parlando alla stampa dopo un incontro tra diversi leader europei e il leader del regime di Kiev, Vladimir Zelensky, a Berlino, ha sottolineato che si tratta di una questione piuttosto "complicata" e ha ricordato la decisione dell'UE di congelare a tempo indeterminato i beni russi .
"Per ora, abbiamo questa decisione che ci consente di congelare definitivamente i beni russi. Non entrerò nei dettagli, perché è una procedura piuttosto complicata, ma almeno non dobbiamo aspettare il consenso del signor [Primo Ministro ungherese Viktor] Orbán o degli slovacchi per continuare a congelare quei beni; cioè, non sono disponibili per i russi", ha dichiarato Tusk.
Tuttavia, ha sottolineato che l'intero processo è molto più complicato di quanto sembri. "Da questo momento [del congelamento dei fondi russi] fino al momento in cui questi fondi saranno utilizzati per la ricostruzione dell'Ucraina, per non parlare del sostegno militare all'Ucraina, ci sono ancora anni luce da percorrere". Ha aggiunto, inoltre, che esistono ancora "vari meccanismi indiretti" per utilizzare i fondi, ad esempio come "una sorta di leva finanziaria ", ovvero "una garanzia per i prestiti".
Approcci dell'UE e degli USA
Riguardo al prossimo Consiglio europeo che si terrà il 18 e 19 dicembre a Bruxelles, ha previsto che potrebbe non produrre i risultati sperati per quanto riguarda i fondi russi. "Il mio intuito mi dice che non verranno prese decisioni fondamentali", ha ammesso. Ha inoltre sottolineato che, sebbene Varsavia sia disposta a partecipare a "una decisione collettiva di questo tipo", non fa effettivamente parte dell'eurozona e quindi non ha un "reale coinvolgimento" in questa questione.
Ha inoltre ricordato la differenza tra le posizioni dell'UE e degli Stati Uniti riguardo ai beni russi, osservando che Washington insiste sul fatto che non debbano essere confiscati per proseguire i colloqui di pace . "Questa è la motivazione degli Stati Uniti per essere molto cauti e non mettere le cose in una posizione difficile", ha affermato, aggiungendo che gli Stati Uniti sarebbero anche interessati a un utilizzo diverso di questi fondi, anche attraverso un accordo con la Russia. "Qui, a volte si vede che gli americani hanno ancora un approccio un po' commerciale alla questione; lo sappiamo da molto tempo", ha concluso.
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Fulvio Grimaldi, da Figlio della Lupa a rivoluzionario del ’68 a decano degli inviati di guerra in attività, ci racconta il secolo più controverso dei tempi moderni e forse di tutti i tempi. È la testimonianza di un osservatore, professionista dell’informazione, inviato di tutte le guerre, che siano conflitti con le armi, rivoluzioni colorate o meno, o lotte di classe. È lo sguardo di un attivista della ragione che distingue tra vero e falso, realtà e propaganda, tra quelli che ci fanno e quelli che ci sono. Uno sguardo dal fronte, appunto, inesorabilmente dalla parte dei “dannati della Terra”.


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