Il Welfare State brasiliano è uno dei migliori al mondo. Banca Mondiale
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di Ludovica Morselli
Brasile, India e Cina vengono premiate dal rapporto della Banca Mondiale per l’efficienza del loro welfare state. I tre big dei BRICS infatti hanno i migliori programmi sociali del mondo spendendo quasi l’1,6% del loro PIL.
Le cifre presentate nel rapporto si commentano da sole: 486 milioni di persone beneficiano dei programmi sociali indiani, cinesi e quelli brasiliani di Bolsa Familia e Programa de Alimentacao Escolar. Il direttore per la protezione sociale e il lavoro della WB, Arup Banerji spiega: “ Tre Stati (Brasile, India, Cina) hanno la più grande rete sociale del mondo includendo metà della copertura globale. Nazioni con un reddito inferiore stanno imparando da loro. Questi nuovi dati indicano che se i programmi sociali vengono ben strutturati, è possibile ridurre il gap di copertura per i più poveri e raggiungere tutte le persone che nel mondo vivono in condizioni di estrema povertà che sono 1,2 miliardi”.
Il rapporto elogia anche l’organizzazione del welfare state specialmente di quello brasiliano: il registro Cadastro raccoglie i dati di 27,3 milioni di persone e li associa a 10 programmi assistenziali diversi, questo è importante secondo la WB poiché un unico registro, invece di molti diversi, garantisce maggior efficienza poiché permette alla classe politica di vedere chi beneficia di questi programmi e chi no così da individuare velocemente i più bisognosi. Attualmente il 53% dei brasiliani meno abbienti è coperto da sussidi sociali e la presidente Rousseff, in piena campagna elettorale, ha recentemente annunciato un incremento del 10% per i fondi sociali e una ulteriore riduzione delle tasse per i più poveri: “questo creerà un importante aumento indiretto dei salari e più denaro nelle tasche dei lavoratori”, ha così spiegato.
Le cifre presentate nel rapporto si commentano da sole: 486 milioni di persone beneficiano dei programmi sociali indiani, cinesi e quelli brasiliani di Bolsa Familia e Programa de Alimentacao Escolar. Il direttore per la protezione sociale e il lavoro della WB, Arup Banerji spiega: “ Tre Stati (Brasile, India, Cina) hanno la più grande rete sociale del mondo includendo metà della copertura globale. Nazioni con un reddito inferiore stanno imparando da loro. Questi nuovi dati indicano che se i programmi sociali vengono ben strutturati, è possibile ridurre il gap di copertura per i più poveri e raggiungere tutte le persone che nel mondo vivono in condizioni di estrema povertà che sono 1,2 miliardi”.
Il rapporto elogia anche l’organizzazione del welfare state specialmente di quello brasiliano: il registro Cadastro raccoglie i dati di 27,3 milioni di persone e li associa a 10 programmi assistenziali diversi, questo è importante secondo la WB poiché un unico registro, invece di molti diversi, garantisce maggior efficienza poiché permette alla classe politica di vedere chi beneficia di questi programmi e chi no così da individuare velocemente i più bisognosi. Attualmente il 53% dei brasiliani meno abbienti è coperto da sussidi sociali e la presidente Rousseff, in piena campagna elettorale, ha recentemente annunciato un incremento del 10% per i fondi sociali e una ulteriore riduzione delle tasse per i più poveri: “questo creerà un importante aumento indiretto dei salari e più denaro nelle tasche dei lavoratori”, ha così spiegato.
Anche in Africa si sta facendo molto. I risultati non sono ancora paragonabili a quelli BRICS eppure gli investimenti sono importanti: ad oggi sono 37 i paesi africani che si impegnano in estesi programmi di welfare state e sono il doppio rispetto a quattro anni fa. Negli ultimi tre anni sono stati completati più di 53 programmi assistenziali e la maggioranza di questi sono africani. L’assistenza sociale è cresciuta poiché il suo impatto positivo spinge i governi ad aumentare gli investimenti, infatti ridurre la povertà, migliorare la salute e la nutrizione di mamme e bambini, mantenere i bambini a scuola più a lungo e migliorare i loro risultati accademici e infine promuovere una crescita economica sostenibile sono solo alcuni dei benefici del welfare state.
Non dimentichiamoci però che sono 870 milioni le persone nel mondo che vivono completamente senza alcun aiuto statale e non dimentichiamoci nemmeno che raggiungere risultati importanti tramite il welfare state è possibile come dimostra questo rapporto, ma solo se vi è sovranità monetaria e se vi è la libertà di spendere liberamente senza vincoli del 3%.