Ilva, siete sicuri che "giustizia è fatta"?

1973
Ilva, siete sicuri che "giustizia è fatta"?

Nella giornata in cui i Riva vengono condannati per disastro ambientale e ordina la chiusura degli impianti a caldo, noi, "siccome siamo garantisti", (il nuovo mantra del pensiero unico per non far pagare ai padroni e ai loro servi i loro crimini), attendiamo l'ultimo grado di giudizio per tutelare i bambini di Taranto dalla morte atroce per profitto.

D'altronde per la strage della funivia di Stresa Mottarone, al netto dell'operazione di distrazione di massa degli avvoltoi mediatici della TV del dolore, l'accusa di omicidio colposo, pur con tutte le aggravanti, prevede un massimo della pena di anni 15, che però senza precedenti e con le attenuanti della confessione, del pentimento, del risarcimento, con la buona condotta, potrebbe persino non essere mai scontata in carcere, ma solo a livello di servizi sociali riabilitativi e solo per l'addetto oggi già agli arresti domiciliari....

Nel giorno in cui per l'Ilva di Taranto da più parti si legge "giustizia è fatta", ci dispiace ma riteniamo doveroso sfasciare la festa, riportando le parole di Cingolani, il "ministro grillino" alla Transizione ecologica in merito:

Cingolani definì infatti "ideologica" la sentenza del Tar di Lecce  sullo spegnimento degli impianti Ilva a caldo.

La memoria al Consiglio di Stato del ministero guidato da Roberto Cingolani, infatti, attraverso l'Avvocatura dello Stato, ha definito così la sentenza che aveva ordinato a febbraio lo spegnimento entro 60 giorni degli impianti dell’area a caldo perché responsabili dello “stato di grave pericolo” in cui vivono i cittadini, affermando che non vi fosse un  "approfondimento su rapporto tra emissioni e determinate patologie". 

Il negazionismo fattosi istituzione.

"Con un giudizio che assume probabilistico, sembra aver valutato, come ormai incontrovertibile un rapporto tra emissioni inquinanti e determinate patologie..".

Cingolani quindi sostiene che non è provato che l'alta incidenza di mortalità, studiata e scientificamente verificata nello studio epidemiologico dell'Istituto superiore di Sanità, sia da mettere in correlazione con l'inquinamento.

Ma, rincara Cingolani, la transizione non è cosa facile e immediata: servono due miliardi di investimento, dichiara al Sole24ore per la graduale trasformazione degli impianti e la decarbonizzazione.

"Non possiamo chiudere e mettere per strada migliaia di lavoratori, ma neanche possiamo pensare che lo stato possa intervenire su tutto. Transizione vuol dire garantire un compromesso tra ambiente e sostenibilità sociale. Io domani non mi sveglio e cambio le tecnologie di un'impresa. Non si può pensare di cambiare l'Ilva dall'oggi a domani". Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a The Breakfast Club su Radio Capital il 6 aprile, riportato da ANSA. "Lo Stato non può intervenire su tutto"....

E dulcis in fundo, per completare il quadro dei morti per profitto, è di poco fa la notizia che "lo Stato che non può fare tutto", ha appena deciso di onorare i morti del Ponte Morandi evitando la revoca ai Benetton. Anzi, Atlantia accetta l'offerta di Cassa Depositi e Prestiti, vincolante, relativa ad Aspi. L'accordo prevede la cessione dell'intera partecipazione detenuta in Autostrade per l'Italia. Quindi niente revoca, sequestro, risarcimento: paghiamo noi cittadini le quote di Atlantia....

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti