Israele ha ucciso 78 minori palestinesi nel 2021

Israele ha ucciso 78 minori palestinesi nel 2021

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La tragedia che vive il popolo palestinese da più di 70 anni, se prima destava attenzione solo quando Israele sganciava bombe sulla Striscia di Gaza, figuriamoci adesso, dove le attenzioni sono tutte puntate sulla guerra in Ucraina.

Tra l’altro 78 minori uccisi a cosa servono all’occidente? Quale interesse può esserci? Anche dei morti di Bucha non interessa nulla all’occidente, però sono utili, però si può speculare su questa tragedia per fomentare un conflitto tra NATO e Russia, entrambe dotate di armi nucleari. Cosa può venire fuori è inutile, fa venire i brividi solo a pensarlo.

Conflitti mondiali, pandemie o meno, resta il fatto che nella Palestina occupata si è continuati a morire per mano israeliana.

Ieri, l'Ufficio centrale di statistica palestinese (PCBS) ha pubblicato un report citando i dati del gruppo Defence for Children International-Palestine (DCIP) a tutela dei bambini palestinesi, secondo il quale 78 bambini di età inferiore ai 18 anni sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dalle forze dell'esercito israeliano nel 2021.

Secondo i dati, di questa cifra, 17 hanno perso la vita nella Cisgiordania occupata e 61 nella Striscia di Gaza assediata; 26 di loro avevano tra 0-8 anni, 17 da 9-12 anni, 20 da 13-15 anni e 15 bambini da 16-17 anni.

Inoltre, il PCBS ha indicato che i dati della Palestine Prisoners Society (PPS) mostrano che 160 bambini palestinesi sono incarcerati per la loro resistenza contro l'occupazione israeliana, che rappresenta il 3,6% del numero totale dei prigionieri palestinesi nelle carceri di Tel Aviv regime.

Poiché sono ancora detenuti, sono privati ??della loro infanzia, compreso il proseguimento degli studi, oltre a subire violazioni durante la detenzione, che viola le norme e la condotta del diritto internazionale e della Convenzione sui diritti dell'infanzia, si ricorda nel rapporto.

L'organizzazione +972 Magazine, che si occupa dei diritti dei bambini nel mondo, ha confermato lo scorso dicembre che Israele ha reso il 2021 l'anno più mortale per i bambini palestinesi.

“Secondo il diritto internazionale, l'uso intenzionale della forza letale è giustificato solo in circostanze in cui vi sia una minaccia diretta alla vita o una minaccia di lesioni gravi. Tuttavia, le prove raccolte nelle indagini DCIP suggeriscono che le forze israeliane usano regolarmente la forza letale contro i bambini palestinesi, in un modo che può equivalere a esecuzioni extragiudiziali o deliberate", si ricorda nel rapporto.

Tutte queste brutalità non riempiono gli spazi televisivi, i siti dei giornali, le tendenze sui social e ancor ameno sono oggetto dell’attenzione dei politici. È una tendenza mondiale.

Tra l’altro neanche se ne possono occupare, altrimenti come si fanno gli appelli per inviare più armi all’Ucraina per resistere all’invasione russa, allo stesso modo bisognerebbe inviare armi a palestinesi, yemeniti, per fare un esempio, per affrontare l’aggressore di turno che, guarda caso, sono Arabia Saudita e Israele, due alleati di ferro dell’occidente.

Silenzi mediatici, politici o meno, questi crimini ci sono e restano e prima o poi qualcuno ne dovrà rispondere e non nei tribunali come quelli dell'Aja, dove nessun Presidente degli Usa, almeno quelli degli ultimi 30 anni, è mai comparso per rispondere per le morti causate in Iraq, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen. 

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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