J-10C, il caccia cinese che ha umiliato il Rafale

Il Pakistan rivendica l’abbattimento di cinque jet indiani, incluso un Rafale, con i J-10C cinesi. Nuova Delhi nega, ma il dibattito sulla superiorità tecnologica è aperto

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J-10C, il caccia cinese che ha umiliato il Rafale

Il 7 maggio, il Pakistan ha rivendicato l’abbattimento di cinque caccia indiani nello spazio aereo conteso del Kashmir, inclusi tre Rafale francesi di ultima generazione, in risposta a un’operazione indiana denominata ‘Sindoor’ contro campi terroristici. Questi abbattimenti potrebbero ridefinire gli equilibri tecnologici e strategici tra i due rivali nucleari, con ripercussioni globali sugli armamenti, le alleanze geopolitiche e i mercati finanziari legati alla difesa.

Il vice primo ministro e ministro degli Esteri pakistano, Ishaq Dar, ha confermato ufficialmente il 9 maggio il coinvolgimento dei caccia J-10C di fabbricazione cinese nella risposta alle incursioni indiane. Durante un discorso all’Assemblea Nazionale, Dar ha sottolineato la “moderazione” del Pakistan nonostante i raid aerei indiani, rivelando che Islamabad aveva ricevuto informazioni di intelligence su un possibile attacco già alle 22:00 del 7 maggio, attivando contromisure difensive.

«Abbiamo dato istruzioni di colpire solo i jet indiani che avessero sganciato ordigni», ha dichiarato Dar, giustificando così l’abbattimento di «soli cinque velivoli», aggiungendo che, con direttive diverse, «10-12 caccia sarebbero stati eliminati». L’India ha etichettato la ricostruzione pakistana dei fatti come «disinformazione», secondo Reuters, ma fonti anonime francesi citate da CNN hanno parzialmente corroborato la perdita di un Rafale, collegandola a un incidente non chiarito a Bhatinda, Punjab.

Rafale vs. J-10C

Il Dassault Rafale, acquisito dall’India nel 2020-22 per 8,7-9,4 miliardi di dollari, è considerato un gioiello della tecnologia 4.5G: radar RBE2 AESA (portata 200-240 km) e missili Meteor (300 km). Il J-10C pakistano, fornito dalla Cina nel 2022, monta il radar AESA KLJ-10A (120-200 km) e il missile PL-15E, versione esportazione del PL-15 cinese. Quest’ultimo, con motore a doppio propellente solido, raggiunge Mach 5 e una gittata di 300 km (ridotta a 150 km per l’export). Nonostante la parte cinese esalti la superiorità del J-10C, i dati pubblici suggeriscono che il Rafale conservi un vantaggio in portata e versatilità. Tuttavia, Dar ha enfatizzato che i J-10C hanno intercettato quattro caccia indiani inizialmente penetrati nello spazio aereo pakistano, per poi colpire quelli rimasti in territorio indiano con armi stand-off.

Geopolitica degli armamenti

Le affermazioni pakistane hanno scatenato un’impennata delle azioni delle società cinesi della difesa. AVIC Chengdu Aircraft, produttrice del J-10C, ha registrato un +17,05% a Shenzhen, il massimo da ottobre 2023, mentre AVIC Aerospace è salita del 6% a Hong Kong. Anche China State Shipbuilding (navi militari) ha guadagnato lo 0,4%. Secondo Bloomberg, gli investitori vedono nell’escalation un’opportunità per l’export cinese, specie dopo le dichiarazioni di Eric Zhu di Bloomberg Intelligence: «Un record di efficacia in battaglia è un vantaggio per le esportazioni».

Pakistan come cliente-chiave

Il Pakistan assorbe il 60% delle esportazioni militari cinesi (dati SIPRI 2020-24), acquisendo caccia J-10CE, droni, sistemi antiaerei e navali. Seth Jones del CSIS sottolinea: «La Cina è il partner difensivo più importante per Islamabad dalla fine della Guerra Fredda, con legami politici, economici e militari sempre più profondi». Islamabad ha ordinato 36 J-10CE e 250 missili PL-15E nel 2020, con 20 consegnati entro il 2024.

Impatto su accordi internazionali

La vulnerabilità emersa del caccia Rafale rappresenta un colpo all’immagine militare indiana e un potenziale freno alle esportazioni francesi. Parigi, che ha recentemente siglato un accordo da 7,4 miliardi per 26 Rafale marittimi con l’India, potrebbe avviare indagini tecniche. Intanto, Pechino punta a consolidare il J-10C come alternativa globale: l’Uzbekistan lo valuta contro il Rafale per la modernizzazione della sua flotta, mentre l’Egitto ha mostrato interesse.

Contenimento strategico 

Entrambi i paesi hanno utilizzato armi stand-off (missili a lunga gittata) per colpire obiettivi senza violare lo spazio aereo avversario, evitando una replica della crisi Balakot 2019, quando il Pakistan catturò il pilota Abhinandan. Gilles Boquerat della Foundation for Strategic Research nota che questa restrizione calcolata riflette sia la pressione internazionale per la de-escalation sia i progressi tecnologici che riducono la necessità di scontri diretti.

L’abbattimento dei caccia Rafale segna un precedente storico, spingendo l’India a riconsiderare i suoi investimenti (es. F-35 statunitensi) e a potenziare le contromisure elettroniche. Per il Pakistan, è un’occasione per legittimarsi come potenza aerea, mentre la Cina consolida il suo ruolo di fornitore globale.

La conferma di Dar sul J-10C e il silenzio indiano lasciano aperto un dibattito destinato a riverberarsi nei prossimi accordi militari e nelle borse mondiali. Come sottolinea David Roche di Quantum Strategy, «l’aumento delle azioni cinesi riflette l’aspettativa che Pechino rifornisca il Pakistan in caso di escalation». Intanto, l’Uzbekistan e l’Egitto osservano: la credibilità del caccia J-10C sul campo potrebbe decidere il futuro degli armamenti nel Sud del mondo.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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